Addio al piccolo Nicola Santoro

di Redazione

Nicola Santoro SAN MARCELLINO. Il piccolo Nicola Santoro non ce l’ha fatta. Si è spento all’età di dieci anni, affetto da un male incurabile che lo aveva colto alcuni anni fa.

I genitori se ne erano accorti dopo una serie di accertamenti e controlli effettuati in giro per l’Italia, era stato ricoverato perfino al Gaslini di Genova, rinomato proprio per la cura dei bambini. Un tumore al cervello ne ha condizionato la sua seppur breve vita. I genitori, disperati, hanno fatto il possibile e l’impossibile, ma il miracolo non è avvenuto.

Il padre Raffaele, agente di polizia, aiutato dai familiari, colleghi e molti amici, in questi anni ha organizzato una vera e propria macchina di soccorso per il piccolo Nicola, che per il suo male incurabile doveva essere operato da un’equipe medica specializzata in America.

C’è stata una gara di solidarietà forte e sentita dalla comunità di San Marcellino. Tutti hanno contribuito con offerte: scuole, associazioni, istituzioni di vario titolo, amici e parenti. Addirittura sono scesi in campo i superiori della Polizia di Stato di Raffaele, ed era stato aperto anche un conto corrente bancario al fine di raccogliere la cifra occorrente per l’operazione in America, avvenuta con successo ma dopo pochi mesi Nicola è spirato tra le braccia dei propri genitori. Una famiglia affranta dal dolore.

Quando si è diffusa la voce della sua dipartita tutti gli amici si sono riversati a casa dei Santoro, conosciuti in paese perché gestivano fino a pochi giorni fa un tabacchi sul centralissimo Corso Italia, per manifestare le proprie condoglianze ai congiunti. Ai funerali, svoltosi nella Chiesa patronale di San Marcellino, hanno preso parte molti cittadini dispiaciuti per la perdita di una piccola vita ancora in erba.

Gli amici della classe Quarta A della scuola elementare di San Marcellino lo hanno ricordato con un manifesto semplice di saluto fatto incollare per le strade del paese. Molti i pensieri espressi su internet e tanta amarezza per coloro che avevano sperato di salvare la vita di un bambino di appena dieci anni.

di Ettore Cantile

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