“100 Storie di Gusto”, trionfa la casertana Paola Arpaia

di Redazione

 CASERTA. E’ di Caserta la vincitrice del concorso “100 Storie di Gusto”, promosso dall’azienda Molino Spadoni in collaborazione con donnamoderna.com, …

… con l’obiettivo di salvare le ricette della nostra tradizione gastronomica, quelle tramandate di mamma in figlia e legate ai nostri ricordi più belli. Paola Arpaia ha proposto con successo le Frittelle di Mare, proprio un ricordo della sua infanzia. Frittelle che hanno conquistato la giuria, composta da Roberta Cianetti, community manager di donnamoderna.com, Leonardo Spadoni, amministratore delegato di Molino Spadoni e Barbara Galli, redattore di Cucina Moderna, per la loro originalità e semplicità. Coinvolgente la gara ai fornelli, che ha visto protagoniste le tre finaliste nello spazio Cook&Books del Mondadori Multicenter di Piazza Duomo a Milano a dicembre scorso: la bergamasca Susanna Donghi con un’irresistibile Torta al Cioccolato, la romagnola Nicoletta Ranieri, con un’originalissima Focaccia al Sangiovese, e la casertana Paola Arpaia, con la tradizione delle Frittelle di Mare.

Era in treno quando per puro caso e per gioco, Paola decise di inviare la sua ricetta; una vera sorpresa scoprire di essere stata selezionata tra centinaia di ricette provenienti da ogni regione d’Italia, dunque la convoca zione, ma addirittura vincere è stato quasi uno shock. Ha vinto una fornitura annuale di prodotti vari, l’abbonamento a Cucina Moderna, e si è aggiudicata un Weekend di Gusto in Romagna. Paola non è una casalinga qualsiasi, ma un’esperta formatrice interculturale a livello nazionale che non perde l’occasione di evidenziare il valore culturale del cibo come strumento di comunicazione per entrare in contatto con gli altri.

“Un concorso che mette insieme tutti gli ingredienti necessari per ridare vita a sapori lontani e diversi che risvegliano in noi il ricordo di emozioni passate – ha affermato la vincitrice – una memoria del gusto utile anche a tramandare le conoscenze, le tradizioni, le differenti identità”. Cibo come cultura o meglio come incontro tra culture: una soluzione appetitosa per vivere meglio l’integrazione.

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