In un mondo che si sta scoprendo sempre più corrotto e omertoso la denuncia di Simone Farina, difensore del Gubbio, fa davvero rumore.
Ed il gesto di coraggio non è passato di certo inosservato nemmeno al ct della nazionale Prandelli che ha così deciso di convocarlo simbolicamente in nazionale per l’amichevole contro gli Usa il prossimo 27 febbraio. “Gli dirò di venire a Coverciano ad allenarsi con noi, saràun modo per ringraziarlo”, parola di Cesare Prandelli, che dinanzi al rifiuto del difensore dei 200mila euro, è rimasto davvero colpito. Purtroppo, quel gesto, che dovrebbe essere sempre una realtà costante del nostro calcio, resta ancora un’eccezione alla regola, un’eccezione al sistema che non può ancora continuare a muoversi nel buio e nel silenzio.
Il difensore del Gubbio non ha vissuto una carriera facile: dalle giovanili della Roma, dove ha avuto l’opportunità di vestire la casacca della nazionale italiana under 15, ha giocato poi in squadre come Catania, Cittadella, Gualdo, Celano e daquattro anni veste la maglia del Gubbio dove, però, fatica a trovare posto. Una carriera di secondo piano rispetto agli amici De Rossi e Aquilani ma soprattutto una carriera che non lo aveva mai visto vestire la maglia della nazionale maggiore.
Prandelli poi precisa: “Mi è piaciuto quello che ha fatto Simone perché ha dimostrato un grandissimo coraggio e una forza interiore straordinaria. Adesso sta a noi non abbandonarlo perché un gesto come il suo, in un ambiente lontano dai riflettori, non è per niente facile”.
La paura è che ci sia una sorta di ritorsione nei confronti del difensore e questo deve essere evitato da parte di tutti, affinché si possa pulire davvero un mondo sporco come si sta rivelando essere quello del calcio. Per un vero e proprio cambiamento c’è bisogno di esempi come quello di Farina.Questo Natale lascia a tutti quelli che seguono il calcio un po’ d’amaro in bocca, ma tanta speranza per il futuro.
