SAN MARCO EV. La verità non sfugge al confronto: la verità è che non può fingersi alternativo al mio governo chi in quel governo cè stato, convintamente e pubblicamente, fino al giorno prima.
La verità è che la mia Amministrazione è caduta su scelte urbanistiche che non avrei mai condiviso. Ma San Marco adesso può scegliere di continuare a crescere, come stavamo facendo.
Gabriele Zitiello, candidato sindaco del Pd e sindaco della città fino al novembre scorso, chiude, a poche ore dal comizio finale (venerdì sera in piazza Gramsci, ore 20) ufficialmente la sua campagna elettorale con una lettera inviata a tutte le famiglie in cui intende chiarire i punti fondamentali su cui si sta strumentalmente inquinando una campagna elettorale già tristemente caratterizzata da tradimenti, cambi di casacca e alleanze trasversali.
Perché spiega posso contrapporre fatti e documenti alle chiacchiere e alle menzogne. Un titolo significativo la verità non sfugge al confronto perché da sempre il sindaco ha accusato i suoi traditori di essersi sottratti ad un confronto aperto, fatti e documenti alla mano, avendo preferito le dimissioni dal notaio ad una sfiducia in Consiglio comunale. Intanto il Puc: Ladozione del Puc, nel rispetto del sistema perequativo ovvero unequa distribuzione delledificabile sul territorio, era già allordine del giorno della mia Amministrazione ma sono stato bloccato, tradito e colpito da chi voleva impormi scelte e metodi diversi, che andavano contro un ordinato e armonico sviluppo di tutto il paese.
Poi il Piano Casa, su cui ricorda, cera unanime consenso anche di chi oggi si finge contrario. Zitiello cita le delibere di Consiglio comunale relazionate dallassessore allUrbanistica ed i commenti entusiasti sul Magazine comunale di altri esponenti dellallora maggioranza, oggi candidati avversari. Ecco lanomalia di tutta questa brutta storia. sottolinea il sindaco – Come il Piano casa, sono stati sempre approvati tutti gli atti ed ogni delibera della mia Amministrazione, anche la Pianta organica, delibera di giunta n. 105 del 28 ottobre, che prevedeva due posti allufficio tecnico come ripetutamente richiesto dagli assessori ai Lavori Pubblici e allUrbanistica e dallex capogruppo, e persino il rendiconto finanziario votato in giunta l11 novembre, appena sei giorni prima della sfiducia.
E conclude: Adesso San Marco è davanti ad un bivio: può tornare indietro, verso una vecchia concezione del potere, affidando il nostro futuro a chi ha fatto del tradimento il suo curriculum politico; oppure può decidere con coraggio e dignità di andare avanti, dritti e convinti verso quel futuro migliore che stavamo costruendo; una San Marco che stava riconquistando il sorriso e la fiducia; una San Marco per i bambini, per i giovani, per le mamme, per gli anziani; una San Marco vivibile, accogliente, solidale, con sane prospettive di crescita sociale ed economica. Io sono ancora qui, dalla stessa parte. Dalla parte di San Marco.