Immigrati, Regioni: “No a tendopoli”. Berlusconi andrà in Tunisia

di Redazione

 ROMA.Caos e proteste per i trasferimenti dei profughi da Lampedusa in varie zone d’Italia. Puntiamo ad ottenere il rimpatrio di cento tunisini al giorno, ha detto intanto il premier Silvio Berlusconi …

… nella riunione della cabina di regia convocata a Palazzo Chigi sull’emergenza immigrazione. La proposta alla Tunisia sui rimpatri, ha aggiunto Berlusconi – secondo quanto si è appreso – prevederebbe un supporto economico dell’Italia per il reinserimento dei migranti nel proprio Paese con costi definiti “sostenibili”.

BERLUSCONI: “IL RIMPATRIO E’ LA SOLUZIONE”. “Una decisione decisiva potrà essere assunta dopo l’incontro con il governo tunisino” ma “il rimpatrio è per noi la soluzione principale”, ha sottolineato il premier nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Berlusconi ha fatto presente che però “molti di questi immigrati hanno manifestato la volontà di ricongiungersi con parenti e amici”. “La richiesta di democrazia e libertà nei paesi della sponda sud del mediterraneo e non solo ha dato luogo ad uno tsunami umano che può assumere dimensioni davvero importanti”, ha quindi aggiunto il premier. “C’è stata una risposta positiva all’appello che il governo ha fatto alle regioni per una collaborazione istituzionale sull’emergenza. Siamo d’accordo sul fatto che le tendopoli siano una soluzione provvisoria”, ha continuato Berlusconi. Oltre alla Puglia, potrebbero esserci tendopoli anche in Toscana e Piemonte che, spiega il premier, hanno dato la loro disponibilità.

IL PREMIER IN TUNISIA. Lunedì prossimo il premier volerà in Tunisia per cercare garanzie sullo stop alle partenze dei migranti con l’aumento della sorveglianza delle coste e la disponibilità ai rimpatri. “E’ importante che nell’incontro di lunedì ci sia l’impegno della Tunisia per l’accettazione dei rimpatri”, ha sottolineato il premier.

REGIONI IN RIVOLTA. Contrariamente alle affermazioni del premier tuttavia, Regioni e Comuni sono in rivolta contro le tendopoli. “Sulla questione delle tende e delle tendopoli non c’è l’accordo delle Regioni e degli enti locali”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, al termine della cabina di regia sull’emergenza immigrazione. Errani ha spiegato che le “tendopoli non sono gestibili” e ha ricordato che l’accordo siglato con il governo “aveva come oggetto, sulla base di una richiesta del governo, solo i profughi”.

TORINO. Il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, l’asociazione dei comuni, Sergio Chiamparino, ha ritirato la sua disponibilità a mettere a disposizione il sito “Arena rock” per l’emergenza immigrazione. Chiamparino ha poi affermato che il ministro degli Interni, Roberto Maroni, “è in evidente malafede”. Poco dopo però ha rettificato: “Con il ministro dell’Interno Roberto Maroni ci siamo sentiti telefonicamente: abbiamo chiarito che lo stesso ministro non ha agito in malafede prendendo iniziative a nostra insaputa”, ha precisato Chiamparino. “Resta ancora la necessità di alcuni chiarimenti – ha aggiunto – soprattutto sulla natura delle persone che potrebbero essere trasferite”, e quindi è necessario “chiarire se si tratta di clandestini o di rifugiati”, ha sottolineato il presidente dell’Anci.

NORD ITALIA. Sono altri tre, oltre a Torino, dove erano destinati 1.500-2.000 immigrati seondo i piani del governo, le località del nord dove in queste ore si sta decidendo di trasferire gli immigrati tunisini sbarcati a Lampedusa. Le città, secondo quanto si apprende, sono Padova, Vipiteno e Brescia.

ROSSI: “GOVERNO DIVISO”. “Ci rivedremo martedì prossimo: dentro il Governo ci sono posizioni molto diverse”, ha commentato il governatore della Toscana, Enrico Rossi. “Io – ha continuato – chiedo che non si facciano campi di concentramento che creano tensioni e incertezze. Noi in Toscana siamo contenti di esseri riusciti a smantellare l’ipotesi del campo di Coltano (Pisa). Chiediamo – ha sottolineato – il riconoscimento dell’articolo 20 del testo unico sul’immigrazione che prevede la possibilità di dare la protezione temporanea ai migranti in arrivo”. “Siamo un grande Paese: 20 mila persone non possono farci paura”, ha detto ancora il governatore della Toscana. “Serve un appello alla solidarietà, serve un senso unitario del Paese. Secondo noi, la soluzione è riconoscere l’art. 20 agli immigrati”, ha spiegato Rossi che è apparso infine soddisfatto per lo smantellamento del campo di Coltano. “C’è una ipotesi di redistribuzione di queste 500 persone in una decina di località. C’è una lista di località, ma non la diamo, bisogna ancora lavorare”, ha concluso.

MARONI: “PERMESSO DI SOGGIORNO TEMPORANEO”. Si pensa alla possibilità di “concedere un permesso di soggiorno temporaneo per i migranti che vogliono fare ricongiungimenti familiari. È un modo per fare capire all’Europa che, di fronte al diniego totale di collaborazione, abbiamo uno strumento legislativo per attuare principio di solidarietà. Chi vuole andare in Francia e Germania non possiamo trattenerlo in Italia”, ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

MANDURIA. Tredici bus con a bordo 1.716 clandestini tunisini, sbarcati venerdì mattina a Taranto dalla nave Excelsior della flotta Grimaldi, sono partiti dalla base navale di mar Grande per raggiungere la tendopoli di Manduria. È imponente il servizio di scorta con una quindicina di camionette di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Anche con i nuovi arrivi, la tendopoli allestita a Manduria non potrà ospitare comunque più di 2.900 immigrati provenienti da Lampedusa. In giornata è previsto complessivamente l’arrivo a una banchina della base militare di Taranto di due navi con 2.316 immigrati. Fino all’altro ieri nella tendopoli erano ospitate circa 800 persone; se il numero degli immigrati dovesse superare le 2.900 unità, gli immigrati in eccedenza dovranno essere trasferiti in altre tendopoli. La più vicina, già praticamente pronta, è quella allestita nel potentino a palazzo San Gervasio, che può ospitare 512 persone.

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