Afghanistan, l’ultimo saluto al capitano Ranzani

di Redazione

Massimo RanzaniROMA.E’ arrivata mercoledì sera, a Ciampino, la salma del capitano Massimo Ranzani, l’alpino italiano morto in Afghanistan il 28 febbraio in un’esplosione che ha investito il mezzo su cui viaggiava.

Presenti il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Al feretro, avvolto nel tricolore e portato a spalla da alpini del quinto reggimento alpini di Vipiteno (Bolzano), ha reso gli onori militari un plotone interforze. Subito dopo la benedizione impartita dall’ordinario militare monsignor Vincenzo Pelvi, il ministro La Russa si è avvicinato al feretro fermandosi in segno di omaggio e poggiando la mando destra sulla bara. Le note del Silenzio hanno concluso la cerimonia. La salma è stata poi trasportata all’Istituto di medicina legale al Verano e poi all’ospedale militare del Celio, dove è stata allestita la camera ardente.

I funerali si sono svolti giovedì mattina, alle 11.30,nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dei presidenti di Senato e Camera, Schifani e Fini, del premier Silvio Berlusconi,del presidente della Corte costituzionale, De Siervo,e del capo di Stato maggiore della Difesa, Abrate, oltre che di La Russa e Letta. Al termine, la bara avvolta nel tricolore è stata portata a spalle dai suoi commilitoni fuori dalla basilica, salutata da un applauso.

Per i militari del contingente italiano in Afghanistan “è aumentato il rischio” e la “frequenza degli attacchi”, ha detto La Russa mercoledì nell’informativa al Senato e giovedì mattina alla Camera, ma “questo dato doloroso era prevedibile e inevitabile”. L’aumento del rischio, ha spiegato il ministro, è legato “all’aumento dei militari e alla presenza nel territorio”, tutti elementi che “portano a un aumento della pericolosità della missione”. Ma quello della sicurezza, ha rimarcato La Russa, “è una questione che non va commisurata a esigenze di bilancio. In questo siamo tutti d’accordo, anche il ministro dell’Economia”. Tuttavia, “non possiamo mai considerarci soddisfatti della msicirezza raggiunta e dobbiamo sempre continuare ad operare per aumentarla, pur essendo consapevoli che la protezione totale non esiste”. La Russa ha infine espresso “ammirata partecipazione alla scelta di vita”di Ranzani (tenente, poi promosso capitano sul campo, ndr.)2che da giovane ha fatto il boy scout,

un modo per aiutare i più deboli. Si è messo al servizio degli altri come poi ha fatto da adulto, lavorando per la pace e servendo il paese in armi”.

Intanto, stanno “sufficientemente bene e si sostengono l’un l’altro” tre dei quattro feriti lunedì scorso in Afghanistan per l’esplosione di un mezzo Lince in cui ha perso la vita Ranzani, ora ricoverati ad Herat. Lo ha riferito il portavoce dell’ospedale militare del Celio, il colonnello Roberto Bramati, diramando il bollettino medico dei due caporalmaggiori, Giovanni Califano, Salvatore Saputo, e del caporale Mario Manfrin. “Nonostante le condizioni del tempo sono stati tutti trasferiti ad Herat e raggiunti da un equipe medica italiana”, ha aggiunto il colonnello. Mentre il quarto ferito, il caporalmaggiore Paolo Bruno, già trasferito in Germania a Ramstein,è stato invece raggiunto dai familiari.È stato sottoposto ad un’operazione alla milza ed ècurato per fratture alle vertebre cervicali, che comunque “non hanno causato problemi motori”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico