Biotestamento, è “dibattito” tra i giovani di Pd e Udc

di Redazione

Marco Francesco EramoCARINARO. Marco Francesco Eramo, esponente del movimento giovanile dell’Udc, critica l’iniziativa presa dai Giovani Democratici di scendere in piazza per raccogliere firme per la legge sul biotestamento che approderà lunedì prossimo nell’aula di Montecitorio.

“È vero che l’articolo 32 della costituzione afferma che nessuna persona può essere obbligata ad un determinato trattamento sanitario, come ben evidenzia l’amico Formola, – spiega Eramo – ma ciò è rivalutabile nel caso di una nuova disposizione di legge, la quale rimane comunque ancorata ai limiti imposti dal rispetto della persona stessa. Una legge sul biotestamento è di estrema importanza in quanto l’attuale legislazione lascia spazi di indeterminatezza che non possono essere colmati con le sentenze e poiché la Dat (dichiarazione anticipata del testamento) è risultata sempre controversa, in quanto nessuno riesce a capire la linea di demarcazione tra la vita e la morte nel caso di pazienti privi di coscienza, è opportuno che vengano apportate delle modifiche che garantiscano il sostentamento di vita ai malati terminali per evitare di cadere in forme mascherate di eutanasia come è già successo per il caso Welby ed Englaro”.

“Pertanto, – continua Eramo – la nuova legge non darà ampia discrezionalità alla volontà del medico annullando quella del paziente perché, proprio per evitare di cadere in un collasso burocratico, già quando la data è stata sottoposta al vaglio del Senato sono state apportate delle notevoli modifiche tra cui l’eliminazione del carattere vincolante del parere del collegio di specialisti nel caso si venissero a creare controversie sulla redazione del testamento biologico tra medico curante e fiduciario nominato dal paziente. Al di là di tutto, secondo la mia opinione, la nuova legge dovrebbe contenere una norma che sottolinei l’illiceità morale nella disattivazione dei presidi vitali ai malati terminali, salvo i casi in cui dovessero verificarsi inutilità e sproporzionalità delle cure, in quanto sono persone umane a cui bisogna garantire la tutela della propria salute come sancisce lo stesso articolo 32 della costituzione”.

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