La Procura riapre il “caso Ciaramella”

di Antonio Arduino

Luigi CiaramellaAVERSA. La Procura sammaritana riapre le indagini sulla morte di Luigi Ciaramella. A darne notizia è il padre Biagio che conferma la voce diffusasi in città.

Considerato come un tragico incidente automobilistico avvenuto a seguito di un malessere che aveva colpito il giovane mentre era alla giuda della sua autovettura sulla strada provinciale Trentola-Ischitella, il “caso Ciaramella” era stato archiviato alcuni mesi fa, malgrado il dissenso della famiglia, convinta dell’esistenza di un responsabile di quello che definiscono senza mezzi termini un “omicidio”.

Le indagini espletate non sembravano dare supporto alla tesi, così, dopo circa un anno, era arrivata la disposizione di chiusura, di archiviazione del “caso”. Una decisione contestata dalla famiglia Ciaramella che non si è arresa ma ha proseguito da sola le indagini, trovando nuovi indizi che ha messo a disposizione di quanti fossero interessati a dare loro una mano, pubblicandoli su un sito web creato appositamente in memoria del giovane Luigi.

A quanto pare, gli indizi hanno convinto la procura a riaprire le indagini. Tra le novità segnalate ce n’è una che, stando a quanto sostiene Biagio Ciaramella, potrebbe portare all’individuazione del colpevole dell’incidente. Si tratta di una macchina agricola usata per la disinfestazione dei campi che potrebbe essere “responsabile” sia nell’incidente mortale di Luigi, avvenuto il 31 luglio 2008, che di un secondo incidente avvenuto un anno più tardi. Un evento pubblicizzato dai media che richiamò l’attenzione di Biagio. Recatosi sul posto, Ciaramella ebbe la possibilità di rendersi conto di un particolare che gli sembrava accomunasse quella morte alla morte di suo figlio. Come sempre, supportandoli con foto, ha esposto i sui dubbi sul sito web e questa volta qualche cosa si è mossa, tant’è che le indagini sono state riaperte.

La famiglia Ciaramella spera che possano essere presi in considerazione tutti i particolari segnalati alla polizia fin dai primissimi istanti d’indagine, cosicché si possa dare risposta alle domande che stanno ponendo fin dall’inizio della tragica e intricata vicenda. Chi ha svolto le indagini? Chi ha fatto sciacallaggio sul corpo di Luigi derubandolo di denaro e scarpe? Perché un testimone afferma che alle ore 7 e 38, pochi minuti dopo l’evento avvenuto alle ore 7 e 20, il giovane era sul sedile di guida con il capo inchinato a destra mentre i soccorritori del 118 arrivati alle ore 8 e 13 dichiarano che il giovane era riverso sul sedile del passeggero con la testa in basso? Chi lo ha spostato, e soprattutto perché? E in quel momento era ancora vivo? Domande che con la riapertura delle indagini forse troveranno risposta.

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