Sarah, in alcune lettere Misseri scagiona Sabrina

di Redazione

Michele Misseri AVETRANA.Michele Misseri scagiona la figlia Sabrina e si scusa con lei. L’ennesima svolta nelle versioni fornite dall’uomo a proposito dell’omicidio di Sarah Scazzi.

Misseri è stato interrogato nell’ambito delle indagini difensive. Gli avvocati della figlia, Sabrina Misseri, Coppi e Velletri, hanno mostrato a Michele Misseri le due lettere che l’uomo ha scritto alle figlie alla vigilia di Natale. E in quelle lettere ci sarebbe, appunto, più d’un elemento per scagionare Sabrina, cui il padre chiede scusa. Si tratterebbe di due lettere distinte ma dal contenuto analogo e che, secondo il collegio difensivo di Sabrina,potrebbero aprire nuovi scenari nell’inchiesta. Le due missive sono state quindi consegnate ai pubblici ministeri subito dopo l’interrogatorio. Nelle due lettere, una a Sabrina, la seconda all’altra figlia Valentina, Misseri infatti cambia ancora una volta versione.

Il contadino nelle lettere non avrebbe fatto i nomi di altre persone che avrebbero partecipato all’omicidio. In entrambe le lettere, sempre secondo le stesse fonti, l’agricoltore avrebbe scritto che Sabrina è innocente. Le missive sono ora al vaglio degli inquirenti. Il contenuto della lettera inviata a Sabrina, secondo le fonti vicine alla difesa della ragazza, sarebbe “molto più forte di quello della lettera fatta recapitare all’altra figlia Valentina”. L’avvocato di Sabrina, Franco Coppi, ha spiegato: “Avevamo interesse a far riconoscere alcune lettere di questo signore spedite alle figlie. L’indagato ha riconosciuto come sue queste lettere, ha ammesso che non sono frutto di minacce o di pressioni o dell’intenzione di favorire questo o quello. L’interrogatorio è finito qui”.

“Allo stato quello che conta è ciò che ha detto Michele nell’incidente probatorio e null’altro” dichiarano in una nota gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, legali della famiglia di Sarah Scazzi, riferendosi a quanto emerso dall’interrogatorio di Michele Misseri da parte dei difensori della figlia dell’agricoltore, Sabrina. “A quel racconto – proseguono Biscotti e Gentile – manca un pezzo di verità la cui ricerca appare oggi contrastata da chi soprattutto ne teme forse le conseguenze. L’impressione nostra è che Michele sembra mostrarsi di fronte ai suoi familiari molto plasmabile e temiamo che stia subendo quell’influenza che lo vuole a tutti i costi ‘ricacciato dentro il garagè, lasciando ad altri la gestione degli eventi”. “Noi intanto – concludono i due legali – continuiamo ad approfondire tutti gli aspetti e ogni soggetto, di famiglia e non, che in qualche modo possano aver avuto ruoli e consapevolezze in ordine all’omicidio di Sarah”.

Il testo integrale della lettera

“Cara Sabrina, sono io che scrivo, papà. Perdonami se ti ho dato la colpa, ma io non volevo, sono stato costretto a fare la falsa perché io mi sono sentito ricattato. Stavano scrivendo la verità però mi hanno detto che se non faccio quella confessione dovevano arrestare la mamma e zio Carmelo. Per non mettere altri innocenti in mezzo ho dovuto fare la falsa.

So che è difficile chiederti perdono, io so che sei innocente. Tutte le sere dico la preghierina per te e per Sarah e io per te e per Sarah ho due pesi sopra lo stomaco che sono così pesanti che non ci riesco più a sopportarli. Spero che finisca tutto in fretta. Ho richiesto ai giudici e ai miei avvocati che a gennaio mi interroghino per l´ultima volta.

Sabrina ti chiedo un favore, se vuoi fare colloquio con papà devi fare una domandina e anche io faccio una domandina, così ci fanno fare un colloquio”.

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