Maroni: “Basta tette e culi”. Alfano: “Berlusconi resta premier”

di Redazione

Roberto MaroniROMA.In una lettera aperta al Corriere della Sera, il ministro degli Interni, Roberto Maroni, dice basta “all’abbuffata di culi e tette nel caso Ruby” e invita tutti, maggioranza e opposizione, a “tornare alle cose che interessano i cittadini”.

Il titolare del Viminale,confermando il sostegno alla maggioranza di cui fa parte la Lega Nord, chiede “di deporre le armi della sfida quotidiana su teoremi, complotti e persecuzioni e di tornare ad occuparci a tempo pieno di quello per cui siamo stati eletti, affrontare i problemi e risolverli”. Poi esprime “fastidio” per le “ingiuste critiche” rivolte alla Questura di Milano nella vicenda Ruby, “perquisizioni comprese”. Su Berlusconi, il ministro leghista è “convinto che la vicenda in sé, almeno sotto il profilo penale, sia inconsistente”, mentre “il suo stile di vita, diverso dal mio, è affar suo”.

Un appello, quello di Maroni, chegiunge dopo la constatazione che “il caso Ruby ha ridato fiato a quell’antiberlusconismo manicheo ed elitario che spopola nei talk show ma non riesce mai a trasformarsi in rivoluzione popolare”. “Un antiberlusconismo inconcludente – sottolinea il ministro – che ha già fallito la prova della sfiducia parlamentare al governo, che non porterà alle dimissioni di Berlusconi ma, anzi, contribuirà a rafforzare la compattezza e la tenuta della maggioranza”.

Maroni si chiede: “E’ davvero impensabile sperare che la parte più responsabile dell’opposizione non riesca a staccarsi dal buco della serratura, smetta di alimentare un circo mediatico da basso impero e sia disponibile a definire rapidamente con Governo e maggioranza un piano straordinario di misure economiche e finanziarie per favorire la crescita, sostenere le imprese (in primo luogo quelle piccole e medie), dare sollievo ai sindaci e ai loro bilanci asfittici, magari rinegoziando il patto di stabilità su basi più articolate ed efficaci?”.

L’intervista ad Alfano su SkyTg24

ALFANO: “BERLUSCONI ANDRA’ DAI SUOI GIUDICI NATURALI”.

Intanto, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, smentisce l’indisponibilità di Silvio Berlusconi a comparire dinanzi alla magistratura. “Nonè vero – dice il Guardasigilli in un’intervista a Maria Latella su SkyTg24 – che Berlusconi non va dai magistrati: non va dai pubblici ministeri ed è una strategia che la legge consente all’indagato. Credo che si recherà, invece, dai giudici quando la questione dovesse riguardare appunto i giudici e non i pm”. “Berlusconi – ha aggiunto Alfano – andrà dai suoi giudici naturali, quelli precostituiti per legge, come la Costituzione afferma”. E sottolinea: “Non vedo nessun parallelismo tra il comportamento di Cuffaro e quello di Berlusconi”. Per il ministro il premier “non si è mai sottratto ai giudici, tant’è che le parcelle agli avvocati che spesso cita sono la prova che è stato sempre difeso di fronte ai giudici. I processi al tribunale di Milano sono in dirittura d’arrivo e se lo sono vuol dire che sono stati in dirittura di inizio e in corso di svolgimento”.

“BERLUSCONI RESTA PREMIER E CANDIDATO PREMIER”. Alfano spazza via ogni dubbio anche sul ruolo da presidente del Consiglio di Berlusconi, nonostante l’eventuale debolezza politica del Cavaliere investito dagli scandali, e anche sulle ipotesi di un cambio al vertice, proprio con lo stesso Guardasigilli o con Giulio Tremonti. Che si voti nel 2013 o si vada a elezioni anticipate tra un paio di mesi, sarà sempre Berlusconi a guidare il prossimo esecutivo. Questo il pensiero di Alfano, che aggiunge: “Penso che questo governo andrà avanti. Ritengo che per governare il Paese occorra vincere le elezioni e l’unico che le ha vinte per il campo del centrodestra è Berlusconi, che si ricandiderà e credo che rivincerà”, ha concluso, escludendo qualunque forma di “investitura” politica.

CICCHITTO: “UNICA ALTERNATIVA A QUESTO GOVERNO SONO LE ELEZIONI”. Sempre dal Pdl, il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, giudica inverosimile la possibilità di riproporre un governo tecnico e di responsabilità, facendo riferimento anche a quanto accennato da Walter Veltroni al Lingotto. “Non si capisce – dice Cicchitto – come sia possibile fare un governo contro il Pdl e la Lega. L’unica alternativa a questo governo, che invece ci auguriamo possa continuare a governare sono le elezioni anticipate. E quando oltre a Ruby si discuterà di cose serie vedremo quale consenso otterrà il centrosinistra”.

FINI: “BERLUSCONI SI DIMETTA”. Il presidente della Camera Gianfranco Fini torna sull’opportunità che Berlusconi rassegni le dimissioni. In un’intervista al Corriere Adriatico, il presidente della Camera dice di condividere le dichiarazioni degli esponenti di Futuro e Libertà che hanno parlato di necessità di dimissioni del premier. Quanto ai rapporti fra politica e magistratura, il leader di Fli è convinto che “l’equilibrio fra poteri e funzioni dello Statoè l’essenza della democrazia. E ci deve essere sempre rispetto tra gli esponenti delle varie istituzioni”.

CICCHITTO: “E’ FINI CHE DEVE LASCIARE PER INCOMPATIBILITA'”. Alle parole di Fini replica Cicchitto: “Fini, avendo chiesto le dimissioni di Berlusconi – ha detto il capogruppo del Pdl a Montecitorio – dimostra di non essere affatto super partes e di conseguenza deve essere lui a dimettersi da presidente della Camera e a condurre a viso aperto la sua battaglia politica senza godere di una posizione istituzionale che di per sé invece lo pone al di sopra delle parti”.

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