Il magistrato Antonio Ingroia presenta il libro a Capua

di Redazione

Antonio IngroiaCAPUA. Sabato 15 gennaio, ore 18.30, importante appuntamento alla Libreria Guidadi Palazzo Lanza a Capua, conla presentazione del libro “Nel labirinto degli dei” (Il saggiatore) di Antonio Ingroia, magistrato Dda Palermo.

Interverranno Gennaro Carillo, professore di Storia del Pensiero Politico Università “Suor Orsola Benincasa” Università “Federico II” Napoli, don Tonino Palmese, sacerdote salesiano e responsabile Libera Campania, Raffaello Magi, magistrato. A coordinare Rosaria Capacchione, giornalista de “Il Mattino”, con intervento programmato di Alessandra Clemente, studentessa Giurisprudenza.

IL LIBRO. Nel racconto d’apertura del volume Antonio Ingroia rievoca il suo primo giorno da magistrato, nella Procura di Marsala, sotto la guida di Paolo Borsellino. “Entrai nel suo ufficio intimorito per il confronto con un giudice già così importante. Procuratore – esordii quasi balbettando – sono qui per il mio insediamento, quando crede che potrò iniziare a lavorare in questo ufficio? E lui: ma scusa, collega – disse con tono grave – ti sembro forse tanto vecchio da dovermi dare del lei? E giù una fragorosa risata che ruppe subito il ghiaccio e mi rivelò il volto umano di quello che per me era un uomo-mito…”.

L’incontro segnerà il destino professionale del giudice allora ragazzino. Il suo impegno proseguirà nella sede di Palermo su posizioni sempre più risolute ed esposte nella lotta contro la mafia, e presto dovrà continuare senza le figure di riferimento di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Nel labirinto degli dèi è il racconto-testimonianza di uno dei più autorevoli magistrati antimafia italiani, della sua scelta e della sua dedizione, esercitate nei luoghi in cui, per antica tradizione o per dannazione, lo scempio della giustizia e del diritto è condotto con più sistematica virulenza, con più corale partecipazione, fino a compenetrare le relazioni e persino la mentalità dell’intera società. Il giudice Ingroia, da potenziale personaggio di un’opera di Leonardo Sciascia, diventa, con questo libro, riconoscibile epigono del grande scrittore siciliano. E con lui ha in comune, oltre all’inappagabile impulso a inoltrarsi nei labirinti della vita collettiva, un’idea razionale e ironica della giustizia e della morale.

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