Blitz antibracconaggio: sequestrate tre testuggini

di Redazione

Saverio MazzarellaMARCIANISE. Blitz antibracconaggio nella giornata di sabato 23 ottobre nel parcheggio di un centro commerciale di Marcianise.

Gli uomini del gruppo operativo antibracconaggio Lida di Napoli e Caserta, coordinati e diretti dal comandante di reparto guardie zoofile Saverio Mazzarella, dopo pregresse indagini, contrattazioni telefoniche ed appostamenti hanno effettuato un blitz antibracconaggio e sequestrato diversi esemplari di fauna esotica recanti documentazione “C.i.t.e.s.” presumibilmente falsa, in condizioni pessime di detenzione, di igiene ed alimentazione, ed in violazione alle leggi sul maltrattamento di animali (legge 189/2004) e sul commercio abusivo di fauna esotica.

Il blitz è stato messo in opera dopo che alcune guardie in abiti borghesi hanno contattato i due commercianti di fauna direttamente su internet. all’appuntamento per la vendita degli esemplari si sono invece presentate le guardie zoofile della sezione antibracconaggio di Aversa, sottraendo la fauna, sottoponendola a sequestro probatorio e denunciato a piede libero due persone di Napoli. Un altro smacco ai bracconieri dell’hinterland napoletano e casertano, che in barba ai numerosi controlli delle forze dell’ordine ed alle tante operazioni  effettuate negli ultimi mesi, continuano imperterriti a violare le leggi che regolano il commercio di esemplari di fauna esotica.

L’ispezione dell’ auto, una Fiat Nuova 500, si concludeva con il sequestro di tre testuggini della specie geochelone elegans, una delle specie più esposte al rischio estinzione e di grandissimo valore faunistico e naturale, oltre a quello economico (valore commerciale 1200 euro). Gli appostamenti portavano alla registrazione di immagini che riportavano il tentativo di vendita degli animali suddetti alle guardie in borghese le quali si qualificavano dopo aver appurato la detenzione degli animali stessi. Per alcuni esemplari di fauna oggetto del sequestro, i ‘commercianti’ non hanno saputo dare generalità e provenienza, nonostante mostrassero un documento C.i.t.e.s. falso.

La fauna è stata sottoposta a sequestro, fra l’altro, perché detenuta in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, in una scatola stretta e piena di escrementi, come si evince dal rapporto videofotografico, senza acqua né cibo in violazione alla legge 189/2004 (maltrattamento) e legge 150/92 (cites).

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