Roma, lite alla Metro: sferra pugno ad una donna, finita in coma

di Redazione

un fotogramma della liteROMA. Sembrava una delle solite lite a cui si assiste in biglietteria, per la serie “C’ero prima io”, “No, prima io”. E invece a Roma si è andati ben oltre.

Nel pomeriggio di sabato, al capolinea della metropolitana Anagnina, linea A, un 20enne romano e una 38enne romena, H.M.,poco prima, presso la biglietteria, avevano avuto un piccolo scontro verbale per la fila. Non finiva lì: la donna, infermiera professionale, si avviava verso la metro e il giovane la seguiva. Lui iniziava ad insultarla,forse le sputava in faccia,lei reagiva con una spinta. A quel punto il ventenne metteva a terra ciò che aveva in mano e le sferrava un pugno in pieno volto.

AGGRESSORE BLOCCATO DA UN PASSANTE. La donna cadeva a terra esanime e lui si allontanava indisturbato, fino a quando, pochi metri più avanti, veniva fermato da un uomo con una valigetta: il 20enne cercava di andarsene, ma il passante gli si metteva davanti, fino a quando, aiutato da un’altra persona, lo faceva ritornare vicino alla donna priva di sensi. Alcuni passanti, intanto, chiamavano i soccorsi: l’infermiera ora è in coma al Policlinico Casilino, dove è stata operata per le gravissime lesioni riportate al cranio. Una ricostruzione che smentisce quanto riportato da alcune agenzie, che hanno parlato di “indifferenza” dei passanti. Un plauso, dunque, all”uomo con la valigetta’ per il senso civico dimostrato.

ARRESTATO. Il 20enne, romano, Alessio Burtone, è stato arrestato all’arrivo dei carabinieri e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. L’episodio è stato documentato da una telecamera di videosorveglianza. Nel video di ufficiale dei Carabinieri, a differenza di altre immagini circolate in un formato più “stretto”,si nota l’aggressore che viene fermato. Al giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari. Lesioni volontarie gravi è l’ipotesi di reato.

USCITA DAL COMA. La donna, un’infermiera rumena di 38 anni, da due anni in Italia, che lavora presso la clinica riabilitativa Villa Fulvia, sull’Appia Nuova, ha riportato una lesione al cranio ed è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico che è durato tre ore e mezzo. Ricoverata al reparto di neurochirurgia del Policlinico Casilino, è stata tenuta in coma farmacologico fino a martedì pomeriggio. Il primario Rianimazione del Policlinico, Giorgio D’Este, ha fatto sapere: “La donna da martedì mattina è stata stubata, abbiamo interrotto il coma farmacologico e respira spontaneamente, ma è ancora in stato confusionale e si registra una perdita di forza nella parte destra del corpo”. Al suo arrivo, spiegano i sanitari, la donna si presentava in stato soporoso a causa di un grave trauma cranico. Per ora rimane ricoverata in terapia intensiva, ma si prevede di trasferirla nei prossimi giorni nel reparto di Neurochirurgia. La prognosi rimane riservata”.

IL LEGALE DEL RAGAZZO: “E’ STATA LEI A PROVOCARE”. “Era lei a inseguire il ragazzo. Lo ha provocato dicendo ‘Ti faccio cadere quando arriva il treno’”, spiega l’avvocato dell’aggressore del metro, il quale poi sottolinea cheil suo assistito non è un pregiudicato e che il fatto è accaduto sabato (e non lunedì, come si era detto in un primo momento). “Nel video – aggiunge – si vede chiaramente che era la donna a inseguire il ragazzo. Alessio mi ha detto che lei gli avrebbe rivolto parole offensive e lo avrebbe provocato dicendogli ‘Te la faccio pagare’ e ‘Ti faccio cadere quando arriva la metro’. Quando si è avvicinata lui ha avuto paura che lei avesse un’arma, si è girato per divincolarsi ma poi all’ennesimo insulto le ha dato un pugno”. Nel video, si vede uno sputo: “La donna ha sputato per prima, lui le ha sputato a sua volta”, sostiene l’avvocato che sottolinea che il ragazzo non si sarebbe “assolutamente reso conto di quello che aveva fatto, lui se ne andato via dopo il pugno, lo hanno fermato subito dopo, un militare, che gli ha detto che la donna era a terra. Ora è impaurito”. Il video, diffuso martedì, non sarebbe stato visionato dal giudice. “E’ una novità”, ha spiegato l’avvocato Gallo. “Quando in carcere, prima che gli concedessero i domiciliari – aggiunge l’avvocato – ho detto ad Alessio che la donna era in coma, ha avuto un momento di sconforto. Non pensava di aver fatto una cosa tanto grave, l’ha detto agli inquirenti. Aveva paura che fosse armata. Farò un’istanza al pm per la riammissione in libertà”. L’avvocato ha riferito di aver parlato anche con la famiglia. “Come lui – aggiunge Gallo – anche la famiglia chiede scusa. Sono tutti costernati e sono preoccupati per le condizioni della donna. La famiglia ha detto: ‘Se possiamo fare qualcosa noi siamo pronti’. Né Alessio, né i familiari credevano che quel gesto potesse avere simili conseguenze. Chiedono scusa. Alessio ora sta molto male, adesso che sta realizzando quello che è successo, che si sta rendendo conto si è chiuso in un mutismo completo, piangendo”.

Il video integrale dell’aggressione

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