Processo breve, Alfano: “Andiamo avanti”

di Redazione

Angelino AlfanoROMA. “La riforma della giustizia non si può fare sotto dettatura dell’Anm, come non si fa sotto la dettatura di altre componenti come l’Avvocatura, ma seguendo la sovranità del Parlamento”.

E’ quanto sostiene il ministro della giustizia Angelino Alfano, che ha toccato l’argomento al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, in un confronto sulla giustizia con l’ex presidente della Camera Luciano Violante. “E’ possibile – si è retoricamente chiesto Alfano – che i magistrati che sbagliano non possano essere ritenuti responsabili? E’ possibile che non vadano avanti i giudici che lavorano meglio, ma quelli che vanno di più in tv? E’ possibile che il Csm non possa fare i trasferimenti d’ufficio? Noi vogliamo fare si che il processo sia più giusto, la giustizia più efficiente e la magistratura più credibile”.

Processo breve: “Andiamo avanti”. In giornata, Alfano ha affrontato anche il tema del ddl sul processo breve: “Il governo sostiene il testo approvato in Senato sulla ragionevole durata dei processi”. Poi aggiunge: “Il testo approvato in Senato si fonda su un principio sacrosanto, e cioè che vi è un tempo che deve essere certo affinché un cittadino possa sapere se lo Stato lo ritiene innocente o colpevole”. “Su questo principio -assicura il Guardasigilli- noi andiamo avanti, perché crediamo che sia insopportabilmente ingiusto che i processi durino talmente a lungo da far sì che venga negletto nella sostanza il diritto alla giustizia”. “Crediamo che – prosegue Alfano – sia altrettanto ingiusto che lo Stato italiano si faccia carico di risarcimenti per centinaia di milioni a cittadini che giustamente chiedono che il loro processo sia celebrato in tempi rapidi”. “Non ci sottraiamo a una sfida che è quella che il processo di ragionevole durata e di data certa abbia la necessità di una macchina piu’ funzionante e per questo siamo pronti a investire”.

“E’ prevalso il senso di responsabilità”. Il vertice di ieri “è andato bene perché ha prevalso il senso di responsabilità del presidente del Consiglio”. Così Alfano ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento all’esito dell’incontro di mercoeldì tra Bossi e Berlusconi a Villa Campari a Lesa. “Forte del 60% di fiducia da parte degli italiani – ha detto il ministro della Giustizia – intende continuare a governare il Paese nell’interesse degli italiani, così come il nostro popolo e i nostri concittadini gli hanno chiesto negli ultimi tre anni con le elezioni europee e le elezioni regionali”.

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