Elezioni, Piglialarmi (GI): “Solo lotte di potere, nessun programma”

di Redazione

Giovanni PiglialarmiMONDRAGONE. L’esponente di Giovane Italia, Giovanni Piglialarmi, esprime alcune considerazioni in merito alle elezioni regionali e provinciali del 28 e 29 marzo.

“Mi rivolgo a tutti i cittadini di Mondragone poiché voglio mettere in luce alcuni punti in vista delle urne. Lo considero un dovere mettere in evidenza alcuni aspetti che, ahimè, ci rendonoschiavi di grandi problemi. Apatia, scelleratezza, ignoranza, noncuranza, sonogli ingredienti più vari che compongono la ‘salsa’che governa la città. Perché? Pochi si mostranoindifferenti a quella oligarchia di maldestri politici che credono di fare l’interesse di molti. Ma, a quanto pare, non è proprio così. La sensazione che si avverte è quella di un popolo diviso. Chi sostiene i guelfi e chi i ghibellini. Chi sostiene una politica demagogica e chi, invece, sostiene la politica del servilismo.

Le alternative presenti sul territorio sono poche. O un partito fantasma diviso in associazioni e comitati civicicon corrispondenti ‘capi’ o un partito talmente grande che le rotture di equilibri sono più che frequenti; dunque una politica verticistica, dove farsi strada per cause giuste è un po’ difficile se ‘qualcuno della cerchia’ non ti apre una porta o un portone.

Come porre rimedio a questo disastro? L’unico modo è stare attenti a non farsi ingannare. Mondragone da anni è divisa da un bipolarismo infantile, se così lo si può definire, che mette in gioco sempre le stesse tematiche (ovviamente mai portate su un tavolo di discussione) e promette sempre di risolvere gli stessi problemi (ovviamente anche questi ultimi non risolti). Dopo vent’anni cosa si vede sul territorio? Nient’altro che la spartizione delle poltrone, o volgarmente una vendita pignorata del potere. La cosa che conta è la percentuale che offre una poltrona in compenso di un’altra.

E’ assurdo, allora, logicamente, dare il proprio consenso a politici che fin’ora hanno fatto ben poco. Ma il dramma più grande è la falsità e l’ingenuità del cittadino nel credere ad un ormai vacante programma elettorale. Aprendo un programma di qualsiasi candidato si ritrovano sempre gli stessi temi, casomai riproposti in forme diverse. Disoccupazione, inquinamento e tante altre cose che elencate in via generale non servono a niente. Mai un’analisi economico-politica fatta ad hoc sul territorio per vedere da quale capo partire per riportare ad un buon livello il paese. Sfido chiunque a dire il contrario. Mai una battaglia portata a termine per concretizzare quanto detto ai cittadini e alla propria coscienza di politico, se così ancora si può definirla. Non c’è stata nemmeno l’intelligenza di cercare di creare una sicura rappresentanza nelle varie strutture per poter ottenere un miglioramento. Si stanno portando avanti solo battaglie personalistiche, guidate da grandi ondate di voti gestite. Praticamente una politica fatta col peso del cognome. I

nvece di andare avanti si va indietro. E un ultimo inganno è quello del falso rinnovamento candidando a macchia giovani che in realtà potrebbero essere lì credendo nella loro volontà ma in realtà sono solo semi-manovrati da una politica vecchia. Il candidato provinciale o regionale che sia, deve mostrarsi operoso per la collettività e non bramoso di assaporare il potere nel piatto dei vecchi sistemi.

Invito i miei concittadini a riflettere bene prima di votare, perché su una scheda elettorale si decide il destino dei prossimi dieci anni del paese”.

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