Imprenditore anti-racket finisce sotto sfratto

di Redazione

 PORTICO. E’ una vittima della criminalità, che ha denunciato coloro che lo estorcevano. Ciò nonostante è sotto sfratto.

Per l’imprenditore edile Angelantonio Iodice, che nel 1999 denunciò il racket, è stata fissata per il 9 marzo l’esecuzione dello sfratto della sua villetta a Portico di Caserta. Il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha negato una nuova sospensione, richiesta dai legali dell’ imprenditore in base all’articolo 20 della legge 44/1999 che prevede l’esclusione dalle procedure di pignoramento per i beni delle vittime della criminalità.

“È inutile varare nuove leggi a tutela di chi denuncia la criminalità organizzata se poi la magistratura non le applica”, afferma Iodice.La sua impresa edile, che contava circa 200 dipendenti negli anni ’90, è attualmente ferma e senza commesse.

Dopo aver contribuito all’arresto e alla condanna di alcuni esponenti dei clan camorristici Belforte, Bifone e Recale, l’imprenditore fu ferito a coltellate il 4 ottobre 2005 in un agguato alla Riviera di Chiaia, a Napoli.

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