Trattativa Stato-mafia: Ciancimino consegna il ‘papello’

di Redazione

da sin. Vito e Massimo CianciminoPALERMO. L’avvocato di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, ha consegnato al procuratore aggiunto Roberto Scarpinato e al pm Nino Di Matteo una fotocopia del “papello”, …

ossia l’elenco delle richieste della mafia allo Stato per interrompere la stagione delle stragi. L’Espresso, in un articolo a firma di Lirio Abbate, precisa che in totale sono 12 le richieste che i boss di Cosa nostra avanzarono agli uomini delle istituzioni nell’estate del 1992, fra le stragi Falcone e Borsellino per arrivare a una tregua. I 12 punti richiesti dai boss TotòRiina e Bernardo Provenzano, che sono al vaglio dei magistrati, si aprono con la revisione del maxi processo a Cosa nostra. Gli altri, secondo l’Espresso, spaziano dall’abolizione del carcere duro previsto dal 41 bis, agli arresti domiciliari per gli imputati di mafia che hanno compiuto 70 anni. La lista si conclude con la richiesta di defiscalizzazione della benzina per gli abitanti della Sicilia.

Ma accanto alle 12 richieste di cui si compone il “papello”, spunta a sorpresa – rivela L’Espresso – un altro “papello” con le proposte e le modifiche ai 12 punti pretesi dai corleonesi che Vito Ciancimino (defunto nel 2002) avrebbe scritto di proprio pugno e consegnato all’allora colonnello del Ros, Mario Mori. L’Espresso pubblica anche fotografie del documento, e riferisce che sul “papello” scritto dall’ex sindaco era incollato un post-it con l’annotazione: “Consegnato al colonnello dei carabinieri Mori dei Ros”.

Intanto, l’ex ministro della Giustizia, Claudio Martelli, è stato interrogato per circa tre ore dai pm di Palermo e Caltanissetta nell’ambito delle indagini sulla trattativa tra Stato e mafia avviata subito dopo la strage di Capaci. Durante l’intervista rilasciata alla trasmissione”Annozero”, Martellirivelò che il giudice Borsellino era a conoscenza della trattativa. E la conferma, sempre secondo l’ex ministro socialista,gli era stata data dall’ex direttore degli affari penali Liliana Ferraro. Martelli, interrogato a Roma, ha confermato le dichiarazioni rese alla trasmissione di Santoro dicendo che Borsellino era venuto a conoscenza della trattativa da Liliana Ferraro, collaboratrice di Giovanni Falcone, che ne prese poi il posto a fianco dello stesso ministro Martelli. Proprio mercoledì la Ferraro, che oggi lavora al Cesis, è stata ascoltata dai pm su questa vicenda ed ha confermato le dichiarazioni fatte da Martelli.

Le immagini del “papello”

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