Roma, in 200mila al corteo anti-razzista

di Redazione

 ROMA.Un corteo antirazzista ha attraversato le strade di Roma sabato pomeriggio fino a piazza Bocca della verità.

La manifestazione, alla quale, secondo gli organizzatori (il “Comitato 17 ottobre” formato da circa 500 tra associazioni e sigle sindacali) hanno aderito 200mila persone, ha visto scendere in piazza per dare il loro sostegno Dario Franceschini, Franco Grillini, Marco Ferrando, Paolo Ferrero, Guglielmo Epifani, Aurelio Mancuso dell’Arcigay, Ezio Mauro, Piero Sansonetti, Moni Ovadia.

Sul palco gli interventi di Aurelio Mancuso, Don Tonio Dell’Olio di Libera, Moni Ovadia, Concita De Gregorio, direttore del quotidiano L’Unità, e Heidi Giuliani, madre di Carlo Giuliani. Un evento nato per dire”no al razzismo dilagante, per l’abrogazione del pacchetto sicurezza e contro i respingimenti in mare”, il più grande a vent’anni dalla prima grande manifestazione antirazzista che si tenne a Roma dopo l’uccisione del giovane rifugiato sudafricano Jerry Masslo, a Villa Literno, in provincia di Caserta.

430 le organizzazioni sociali e politiche, laiche e religiose, nazionali e locali che hanno aderito, insieme a singole personalità e a tanti Comuni italiani.

Italiani e stranieri, molti con le famiglie, studenti e organizzazioni del volontariato, associazioni, centri sociali, sindacati, ong, artisti, intellettuali, partiti e “tutti quegli uomini e quelle donne che hanno deciso di dire basta all’intolleranza, a provvedimenti discriminatori, alla violazione costante dei diritti umani”.

Piccoli canotti gonfiabili con scritte come “Maroni sui gommoni” e “No ai respingimenti” e l’immagine di una grande onda affiancata dalla scritta “Respingiamo il razzismo”. Dietro questo striscione oltre un migliaio di immigrati, soprattutto di Roma e della Campania, partiti in corteo da piazzale Aldo Moro, davanti all’università La Sapienza, assieme agli studenti dell’Onda. Sul tetto all’entrata della Sapienza, alcune studentesse hanno anche esposto striscioni con la scritta “Antirazziste, antisessiste, antifasciste” assieme alla bandiera della pace. Al corteo anche le immagini del santino di “San Papier, protettore degli imigrati” e striscioni contro la camorra.

L’attore e scrittore ebreo Moni Ovadia, ha puntato il dito contro il governo nazionale e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Alemanno, “colpevoli di fomentare un clima razzista”. “A Roma – ha detto Ovadia – molti gruppi di estrema destra si sentono legittimati a compiere le azioni che compiono da una amministrazione di destra come quella del sindaco Alemanno”. Poi la bacchettata alla politica nazionale: “Nella cultura di questo governo ci sono componenti intolleranti e xenofobe. Non è un caso se è stata respinta la proposta di legge contro l’omofobia e sono state varate norme sui respingimenti anche di chi può accedere al diritto d’asilo”.

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