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MONDRAGONE. Venerdì 25 settembre, alle ore 10.30, si terrà il convegno “Dal Falernum al Falerno” organizzato dal Comune di Mondragone – Assessorato al Turismo, …
… in collaborazione con Agrisviluppo azienda di Promozione della Camera di Commercio di Caserta, nell’ambito del programma regionale Costiera dei Fiori.
Il convegno vedrà la presenzanon solo di eminenti personalità politiche come l’assessore regionale all’agricoltura Nappi, il Commissario della Provincia di Caserta Prefetto Giliberti e l’onorevole Mario Landolfi, ma esperti del settore enologico come il professore Luigi Moio e l’agronomo Nicola Trabucco. Moderatore d’eccellenza sarà il giornalista de “Il Mattino” Luciano Pignataro, autore di numerose pubblicazione enologiche. Concluderà Giuseppe Falco, presidente di Agrisviluppo.
“Si tratta di un Convegno di particolare importanza – commenta il direttore del Museo Civico, dottor Luigi Crimaco – “Il tutto nasce da una idea condivisa con l’assessore al Turismo Pasquale Sorvillo convinto, come me, dell’importanza dipromuovere il vino Falerno nell’ambito del sistema turistico della nostra area. Il vino Falerno è uno dei pochissimi vini al mondo che può vantare un storia millenaria ampiamente documentata e di cui abbiamo la fortunadi avere tracce archeologiche certe sul territorio di Mondragone.Il nostro territorio e la sua storia archeologicacostituiscono un unicum che trova la propria sintesi nel Museo Civico e che può diventare, unitamente al disciplinare ufficiale, una sorta di marchio di antichità e di originalità che può aiutare i produttori nella competizione sui mercati nazionali e mondiali”.
Il disciplinare del Falernodel Massico Doc è stato adottato il 3gennaio 1989 ed è stato modificato nel 1993 e nel2002.Il vino a Doc Falerno del Massico bianco deve essere ottenuto dalle uve provenienti da vigneti composti dal vitigno: Falangina. Il vino a Doc Falerno del Massico rosso deve essere ottenuto dalle uve dei seguenti vitigni, presenti nei vigneti nella proporzione indicata a fianco di ciascuno di essi: Aglianico minimo 60%, massimo 80%; Piedirosso mino 20% massimo 40%. Il vino a Doc Falerno del Massico Primitivo deve esser ottenuto dai vigneti composti dal vitigno: Primitivo minimo 85%. Le uve destinate alla produzione dei vini a Doc Falerno del Massico devono provenire dalla zona di produzione che comprende il territorio amministrativo dei comuni di Sessa Aurunca, Cellole, Mondragone, Falciano del Massico e Carinola. Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento obbligatorio devono essere effettuate nellambito dei territori amministrativi dei comuni del disciplinare. I vini Falerno del Massico rosso e Falerno del Massico Primitivo prima della loro immissione al consumo, debbono essere sottoposti ad un periodo minimo di invecchiamento di un anno a decorrere dal 1° Gennaio successivo allannata di produzione delle uve. Il vino Doc Falerno del Massico rosso può fregiarsi della menzione riserva se sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a due anni di cui uno in botti di legno mentre il vino Doc Falerno del Massico Primitivo può fregiarsi delle menzioni riserva o vecchio se sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a due anni di cui uno in botti di legno.
“Questo convegno, organizzato grazie alla preziosa collaborazione di Agrisviluppo –commenta il sindaco Achille Cennami – non vuole e non sarà un evento estemporaneo. Siamo convinti che la sfida per creare opportunità economiche nel nostro territorio passa attraverso la valorizzazione di quelle eccellenze enogastronomiche che non possono essere replicate da nessuno. Traquestisicuramente rientra il vino Falerno che uniscecaratteri territorialie storia archeologicain un mix di straordinaria forza attrattiva.Così come già proposto dall’Assessore Sorvillo, ritengo necessario pensare e progettare un appuntamento annuale denominato Anteprima Falerno che permetta agli operatori del settore di poter conoscere l’annata di riferimento direttamente sul territorio di produzione. Su questa idea convoglieremo tutte le energie necessarie”.