Il gruppo di “Rafilotto” che dominava nel modenese

di Redazione

Raffaele DianaSAN CIPRIANO. Due anni di indagini serrate e sofisticate hanno determinato l’arresto e il coinvolgimento di vari esponenti del nucleo familiare del boss del clan dei casalesi Raffaele Diana.

La relativa novità sta nel fatto che se, ad esempio, per gli Schiavone era nota la forte partecipazione a vari livelli nel sodalizio criminoso di soggetti apparentati con il capoclan, nel caso di Diana si era sempre ritenuto che la famiglia di “Rafilotto” stesse sostanzialmente ai margini dell’associazione camorristica. Cosa che, però, da diversi anni a questa parte pare non essere stata più vera, almeno stando alle indagini delle forze dell’ordine che, se nel maggio del 2007, per il ferimento a Modena dell’imprenditore Pagano, trassero in arresto, fra gli altri, il nipote diretto di Rafilotto, Enrico Diana, ad aprile del 2008 stringevano le manette ai polsi di Nicola Natale, nipote acquisto di Rafilotto essendo il figlio della sorella della moglie di questi. Natale, in particolare, sarebbe stato ritenuto tra gli organizzatori dell’attentato all’imprenditore Pagano, reo di aver accusato anni addietro in giudizio Rafilotto per un tentativo di estorsione operato ai suoi danni. Un ruolo, quello di Natale, condannato in primo grado a cinque anni di reclusione, importante e che dà credito alle indiscrezioni che lo vorrebbero longa manus di Raffaele Diana.

Mario Diana Maria Capone Angela Diana

Mario Diana

Maria Capone

Angela Diana

Ma per la brutta faccenda del ferimento dell’imprenditore avvenuto a Modena sarebbe stato coinvolto anche un altro stretto congiunto del boss e cioè il fratello Mario Diana (conosciuto come “Ninotto”) arrestato anch’egli nell’aprile del 2008 e poi scarcerato. Il periodo di ritrovata libertà per quest’ultimo non sarebbe stato, però, particolarmente lungo essendo stato, tre giorni fa, nuovamente raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, quella relativa alle ultime indagini che hanno determinato l’arresto, oltre che del fratello del boss, anche quello della moglie di questi, Maria Capone, e della figlia ventenne Angela Diana, oltre che quello di Giuseppe Natale, fratello di quel Nicola già ristretto al regime detentivo e parimenti raggiunto dall’ordinanza di custodia in carcere relativa a quest’ultima operazione.

Enrico Diana Nicola Natale

Enrico Diana

Nicola Natale

Un’operazione, quella recentemente conclusa, che ha prodotto l’emissione di 42 ordinanze di custodia cautelare e che vorrebbe dimostrare l’organicità al clan di vari membri della famiglia del boss Raffaele Diana. Terreno d’azione per il gruppo di Rafilotto quello del modenese dove il clan dei casalesi aveva esteso i suoi interessi attraverso una fitta rete di fiancheggiatori e prestanome. Estorsioni, organizzazione del gioco d’azzardo e riciclaggio del denaro sporco i principali capi d’imputazione oltre, ovviamente, a quello di associazione camorristica.

Si sgretola, dunque, un’altra componente importante del clan dei casalesi, che vede soprattutto il suo capo in Raffaele Diana, arrestato il 4 maggio di quest’anno dopo cinque anni di latitanza scontare la pena dell’ergastolo al 41 bis, in virtù della doppia condanna riportata in primo e secondo grado nell’ambito del processo Spartacus.

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