Allarme sottosuolo in via Piave: il Comune raccoglie l’sos

di Antonio Arduino

via PiaveAVERSA. Batti e ribatti, alla fine qualcuno ha raccolto l’sos di Francesco e c’è stato un intervento di manutenzione in via Piave.

Una decina di giorni fa, da queste colonne, Francesco S. aveva segnalato la quasi intransitabilità dell’arteria che collega piazza Savignano a via Diaz, rifatta pochissimi anni fa ex novo con porfido doc e illuminazione anticata.

“Da circa un mese – segnalava Francesco – via Piave è diventata una specie di percorso da cross tante sono le lastre della pavimentazione disconnesse che si incontrano lungo il percorso”. “Il problema – aveva detto – non riguarda solo chi va in automobile ma soprattutto chi va a piedi. Che non solo deve tenere gli occhi bene aperti per non inciampare nelle buche create dalle disconnessioni ma deve anche fare attenzione a non essere investito dalle automobili che scartano improvvisamente per schivare le buche e i lastroni fuori posto”.

 Un problema serio per tutti i pedoni, ma ancora più serio per gli anziani che, per le difficoltà a camminare legate età, non sempre riescono a evitare di mettere i piedi sulle lastre disconnesse.

Da qui l’sos che qualcuno ha raccolto, inviando sul posto una squadra di operai per sistemare, innanzitutto, il lastrone divelto posto giusto all’imbocco di via Piave.

“Personalmente – commenta Francesco, che ha assistito all’intervento – ringrazio chi ha mi ha ascoltato, ma non credo che una toppa messa qual e là possa tranquillizzare chi, come me, teme uno sprofondamento improvviso della strada che, come tutti sanno, è piena di grotte”.

Infatti, stando ai “si dice”, praticamente sotto ogni abitazione del quartiere di Savignano vi sarebbero delle vere e proprie caverne scavate nella roccia, negli anni passati, per recuperare pietre da costruzione. Queste caverne, oggi usate come cantine, occuperebbero il sottosuolo fino a via Roma e oltre, creando un vuoto che, qualche anno fa, provocò uno sprofondamento in via Isonzo di entità tale da imporre all’allora assessore all’urbanistica Fiore Palmieri di progettare la mappatura del sottosuolo.

“Un lavoro che non risulta sia mai stato fatto. Perciò – conclude Francesco – mi domando se un poco di cemento gettato in qualche buca possa garantire la sicurezza di noi residenti”.

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