Padre Rungi festeggia 33 anni di sacerdozio

di Redazione

Antonio RungiMONDRAGONE. Festeggia lunedì 6 ottobre 33 anni di sacerdozio nella sua comunità passionista di Mondragone. Si tratta di padre Antonio Rungi, religioso passionista, teologo morale campano, ex-superiore provinciale dei Passionisti della Provincia dell’Addolorata (Lazio Sud e Campania).

Padre Rungi fu ordinato a Napoli, nella Chiesa dei Passionisti di Santa Maria ai Monti, il 6 ottobre 1975 dall’allora vescovo ausiliare di Napoli, monsignor Antonio Zama, poi arcivescovo di Castellammare di Stabia-Sorrento e stretto collaboratore del compianto cardinale Corrado Ursi, al tempo arcivescovo di Napoli. In questi 33 anni di vita sacerdotale, padre Rungi si è impegnato nella predicazione, tipicamente della Congregazione dei Passionisti, soprattutto quella itinerante, predicando in varie parti d’Italia; nel campo della formazione, insegnando nelle scuole statali dal 1978 (attualmente è docente di Filosofia e scienze dell’educazione nel Liceo Scientifico Statale di Mondragone); nel campo della comunicazione sociale, avendo scritto vari articolo e collaborando con varie testate nel passato ed ancora oggi. Direttore responsabile della Rivista Presenza Missionaria Passionista, è iscritto dal 1993 all’Albo dei Giornalisti. Ha pubblicato vari opuscoli a carattere divulgativo, ha scritto circa 13.000 articoli di vario contenuto, soprattutto religioso. Ha vissuto in prevalenza nella comunità passionista di Mondragone, ricoprendo in vari periodi l’ufficio di Direttore del Convitto e Vicario della comunità. Dal 1975 al 78 è stato collaboratore nella parrocchia di San Paolo Apostolo in Casoria. Dal 1978 al 2003 è stato nella Comunità di Mondragone, svolgendo vari uffici anche a servizio della Chiesa locale, ricoprendo per diversi anni l’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali della Diocesi di Sessa Aurunca, nonché responsabile della pastorale del turismo, tempo libero, sport, spettacoli. Dal 2003 al 2007 ha ricoperto l’ufficio di Superiore provinciale dei Passionisti della Campania e Lazio Sud, nonché del Vicariato del Brasile, che opera negli Stati del Minas Gerais e Espirito Santo. Ha insegnato teologia morale e varie altre discipline negli Istituti di Scienze Religiose di Sessa Aurunca e Teano e nel Magistero di Capua.

E’ stato promotore di varie iniziative culturali, sociali, a difesa dell’ambiente e del territorio, soprattutto del litorale domizio, ove ha vissuto la maggior parte dei suoi anni di vita sacerdotale ed apostolica. Originario di Airola in provincia di Benevento, ove nasceva 57 anni fa, entrò tra i passionisti giovanissimo (ad appena 13 anni), il 4 ottobre 1964 a Calvi Risorta; poi proseguì per il Noviziato a Falvaterra, iniziato il 15 settembre del 1966. Emise la prima professione religiosa il 1 ottbre del 1967. Proseguì gli studi i vista del sacerdozio, prima, nello Studentato Filosofico-Teologico di Ceccano (Fr) e poi nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione S.Tommaso d’Aquino- Capodimonte Napoli, ove conseguì il 28 giugno 1975 il baccalaureato. Poi l’ordinazione diagonale il 23 luglio 1975 e il 6 ottobre l’ordinazione presbiterale. Proseguì gli studi per la Laurea in Teologia Pastorale che conseguì, dopo il biennio di specializzazione nel 1979, discutendo una Tesi su “Verbum crucis e rinnovamento pastorale”, con il noto biblista, studioso di San Paolo, il professore Settimio Cipriani. Nel suo impegno nel campo della cultura successivamente conseguì la Laurea in Filosofia presso l’Università di Napoli e la Laurea in Lettere presso l’Università di Cassino.

Molto vicino ai giovani, è stato sempre nei vari istituti ove ha insegnato un punto di riferimento per alunni, docenti e personale Ata, godendo la stima di tutti. Ha ricoperto nella scuola anche vari uffici, quali vice-dirigente, membro del consiglio distrettuale ed altri incarichi ufficiali che non hanno fatto passare in secondo piano il suo primo e fondamentale compito di sacerdote e missionario. Lo attesta il fatto che in 33 anni di ministero sacerdotale e apostolico ha tenuto circa 1500 predicazioni, soprattutto novenari, settenari, tridui, settimane sante, mese mariane e moltissimi panegirici in occasione delle feste patronali. Ultimi impegni in ordine di tempo sono di questi giorni a Nocelleto di Carinola (Ce) e a Forino (Av) per la festa della Madonna del Rosario.

A chi gli ha chiesto come trascorrerà questa fausta ricorrenza della sua vita, essendo un numero significativo, ha risposto: “Ringrazio il Signore, la Madonna, San Paolo della Croce e tutti i santi protettori, nonché tutte le persone che ho incontrato nella mia vita in questi 33 anni di sacerdozio, gli anni di Gesù, e soprattutto due persone che non ci sono più. mia mamma Tommasina e mio padre Giovanni. Trentatré anni fa erano con me a incoraggiarmi e sostenermi nella mia vocazione religiosa e sacerdotale, ora mi proteggono dal cielo. Trascorrerò questa giornata come al solito, nella mia comunità di Mondragone, pregando e condividendo momenti di fraternità, insieme alla comunità parrocchiale di San Giuseppe. Messa lunedì mattina dalle Suore di Gesù Redentore a Mondragone, poi quattro ore di lezione ai miei studenti del Liceo, nel pomeriggio la messa e la predica a Forino per la festa della Madonna del Rosario. Tra preghiera, lavoro apostolico e lavoro scolastico così trascorrerò il mio 33° anniversario di sacerdozio, uguale a tutti gli altri, con l’unica eccezione del 25, il 6 ottobre 2000, quando abbiamo festeggiato in modo solenne qui a Mondragone insieme ai miei confratelli, i miei parenti e la cittadinanza intera che condivise con me il gioia di un primo fondamentale traguardo. Da allora ne sono passati altri 8 raggiungendo la quota 33, tutti belli, ma qualcuno in particolare che ha lasciato il segno indelebile nella mia vita di ministro di Cristo e della Chiesa avendo incontrato tante anime sante come Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II. A padre Rungi da parte di tutti gli auguri di una lunga vita sacerdotale ed apostolica nel senso della gioia e della creatività che lo hanno sempre distinto in ogni attività, non rifuggendo fatica e sacrifici”.

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