In 1.500 chiedono la residenza ad Orta di Atella

di Redazione

Orta di AtellaORTA DI ATELLA. Un paese che implode. Con insediamenti abitativi nati dall’oggi al domani e servizi insufficienti a soddisfare le esigenze dei nuovi confini, Orta di Atella pone il problema di una nuova pianificazione urbanistica.

Infrastrutture primarie, scuole, aree verdi sono il diritto negato per ampie fette di popolazione, costrette a vivere in luoghi edificati selvaggiamente e lontane da ogni criterio di sostenibilità. Dove andranno a scuola i figli dei nuovi residenti? «Bisogna pianificare e dotare il paese di quei servizi necessari a garantire la vivibilità del territorio comunale», afferma il responsabile dell’ufficio tecnico Ernesto Palermiti. La riflessione è su come rimediare agli errori commessi in questo ultimo decennio di cementificazione irrazionale. «Adesso dove si dovranno trovare – si chiede Palermiti – i fondi necessari a realizzare le infrastrutture di cui gli ortesi hanno bisogno?». Si prevede lungo e tortuoso il percorso che dovrà condurre alla ”normalizzazione” degli insediamenti residenziali nati senza piani di lottizzazione. E se lo sguardo è puntato sui residenti attuali, non manca la preoccupazione per le new entry. «Sono circa 1500 le richieste di residenza inoltrate al Comune dall’inizio dell’anno – fa sapere il comandante dei vigili urbani Mario Biasiello – un numero elevatissimo che obbliga a rivalutare tutto il quadro urbanistico del paese». Insomma un boom edilizio e una incredibile crescita demografica che trasformano Orta di Atella in una realtà metropolitana, ma con disagi e carenze che rendono sempre più folta la schiera dei cittadini di serie B.

da “Il Mattino”, venerdì 19.09.08 (di Alessandra Tommasino)

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