Militari nelle città: compiuti primi fermi e arresti

di Antonio Taglialatela

Ignazio La RussaROMA. “È la fotografia dell’impegno preso dal governo Berlusconi per garantire la sicurezza ai cittadini”. Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, commenta la presenza dei tremila militari nelle città, che dai ieri affiancano le forze dell’ordine sia a protezione delle sedi diplomatiche che nei luoghi “a rischio”.

Certo, per l’esponente del Pdl non si tratta di un provvedimento risolutivo ma è comunque da considerare “un passo positivo”. La Russa respinge ogni accusa di “militarizzazione” dell’Italia: “Sono uomini in divisa – afferma – e non hanno alcuna intenzione di incutere paura ai cittadini, malviventi esclusi. Iniziativa di facciata? – continua il ministro – Se ci sono altre proposte non di facciata, la sinistra, ce le dica. Sostenere che questa è un’operazione di propaganda è dire una cosa poco seria. E ben lo sa chi abita nelle zone a rischio, a chi vive vicino alla milanese stazione Centrale dove sono stati compiuti nove-stupri-nove in un poco meno di un mese”. E attacca: “Quelli contrari alla presenza dei soldati sono i delinquenti, gli stupratori, chi fa furti e rapine, e anche i post-sessantottini ovvero i figli di quelli che gridavano ‘Ps uguale Ss’, ‘Basco nero il tuo posto è al cimitero’ o, addirittura, consideravano polizia e carabinieri golpisti”.

Soddisfazione anche dalla Lega Nord, anzi per il sottosegretario Roberto Castelli “dovevano metterne di più”, anche perché “l’esercito è già usato proficuamente in Sicilia anni fa. La gente percepisce positivamente quest’iniziativa, tranne chi ha le solite preclusioni ideologiche”.

Intanto, arrivano anche i primi fermi e arresti che i soldati possono effettuare solo in flagranza di reato. E’ in questa circostanza sono stati beccati a Roma uno scippatore romeno, fermato da un granatiere, trenta tossicodipendenti identificati nel parco Stura di Torino, meglio noto come “tossic park” per la massiccia presenza di spacciatori, e un pregiudicato calabrese alla stazione centrale di Milano che, in preda ad uno scatto d’ira, aveva infranto il vetro del box antincendio. A Padova ben 126 persone identificate dalle pattuglie miste esercito-forze dell’ordine, di cui trenta portate in caserma o in questura, cinque denunciate a vario titolo per clandestinità, detenzione di stupefacenti e inottemperanza a provvedimento di espulsione.

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