Ferrero detta le “regole” al Pd

di Antonio Taglialatela

Paolo FerreroROMA. Il neo segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, detta le proprie regole per un’eventuale “rialleanza” con il Partito democratico di Veltroni.

Nel corso del programma di La7 Omnibus Estate, stamani l’ex ministro ha detto di essere “interessato a fare una coalizione con il centrosinistra”, dichiarandosi tra l’altro possibilista nell’appoggiare una candidatura di Antonio Di Pietro alla regione Abruzzo. Ma per Ferrero non ci saranno le condizioni per governare insieme nel futuro “finché il peso della sinistra è di un decimo rispetto al Pd e il Pd ha questa linea”. “Non ci può essere alcun indagato in lista; – ha poi aggiunto – e il Pd, avendo fallito, non può presentare il premier. Il programma, poi, si vedrà nel merito concreto”. E ha rievocato i “fasti” dell’ultimo governo Prodi: “Su tutti i punti fondamentali, quando il Pd ha dovuto scegliere, non ha scelto la mediazione con Rifondazione comunista ma la mediazione con i poteri forti: il Vaticano, le banche, le assicurazioni e Confindustria”.

La replica è giunta in diretta dal deputato del Pd Sergio D’Antoni, anch’egli presente alla trasmissione: “Il Pd è nato a vocazione maggioritaria non per fare a meno degli altri, ma per essere il perno di una vera alternativa alla destra italiana”.

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