Berlusconi attacca Veltroni: “Mi ha deluso”

di Redazione

Silvio Berlusconi MILANO. “Avevo sperato che la gestione Veltroni significasse l’apertura di una stagione nuova della politica italiana. Invece la sudditanza psicologica e politica del Pd verso le frange giustizialiste è sconcertante”.

Così Silvio Berlusconi in un’intervista al settimanale Tempi, annunciando in pratica la chiusura del dialogo col leader del Pd. Il presidente del Consiglio dice di non essere il solo deluso da Walter Veltroni: “Credo che altrettanto delusi siano molti dei suoi sostenitori”. “Forse – continua – l’unica cosa è di aver dato troppo credito alla speranza di dialogo e a questa speranza non ho voluto rinunciare sino all’ultimo. Peccato, per la sinistra e per la democrazia italiana”. Per il premier il Pd è “un prodotto vecchio, già fuori mercato, ha solo una confezione nuova, accattivante”. Tuttavia, Berlusconi lascia aperto uno spiraglio: “Non voglio credere che il Pd si sottrarrà davvero a un confronto serio su questi temi perchè così fallirebbe il suo progetto riformista e si troverebbe a fare da ruota di scorta a Di Pietro, a Grillo, ai girotondini”.

Poi affronta altri temi, a partire dalla riforma della giustizia, facendo un richiamo al giudice Giovanni Falcone: “Bisogna mettere in pratica molte delle idee di Falcone”, ovvero separazione dell’ordine degli avvocati dell’accusa dall’ordine dei magistrati, indirizzo dell’azione penale superando l’attuale ipocrisia della finta obbligatorietà, criteri meritocratici nella valutazione del lavoro dei magistrati”.

E smentisce qualsiasi voce di crisi tra Pdl e Lega Nord: “Il nostro rapporto – spiega – è forte e consolidato: non è un’alleanza tattica né semplicemente numerica”, sottolineando che il federalismo fiscale “non è solo un tema della Lega”, così come la riforma della giustizia “non interessa solo a noi”.

Il Cavaliere commenta anche la crisi economica in atto e dice che “non siamo davanti ad un nuovo 1929”. “Chi dice queste cose si ricorda cos’è stato il ’29 in America? Credo sia onesto – continua – dire la verità alle persone, e la verità sulle condizioni economiche italiane e mondiali non è molto piacevole. Seminare il panico invece non solo non è onesto, ma è controproducente, perchè il panico ha esso stesso un effetto depressivo sul ciclo economico”.

Parlando di economia e in particolare del caro prezzi, Berlusconi conferma l’intenzione di introdurre ulteriori misure di contrasto, come il “bonus bebè” e il “quoziente familiare”.

Intanto, il richiamo a Giovanni Falcone fa infuriare il leader dell’Idv Antonio Di Pietro: “Berlusconi lasci stare Falcone, è come il diavolo che parla dell’acqua santa”. Il pm della Direzione distrettuale antimafia, Antonio Ingroia, segretario distrettuale della corrente di Magistratura democratica, aggiunge: “Forse il presidente Berlusconi non ha ben chiare quali fossero le idee di Falcone, visto che Falcone non ha parlato mai di avvocati dell’accusa per indicare i pm essendo anche lui un pm di riconosciuto equilibrio, nè la necessità di un indirizzo dell’azione penale”.

L’intervista rilasciata a Tempi ha creato anche un piccolo “giallo” su una frase di Berlusoni in riguardo alla crisi in Georgia: “Grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato. Altrimenti col cavolo che i carri armati russi si sarebbero fermati a quindici chilometri da Tbilisi. Abbiamo evitato un inutile bagno di sangue”, le parole del premier riportate dal settimanale. Ma una nota ufficiale di Palazzo Chigi smentisce: “E’ una frase che il presidente del Consiglio non ha mai pronunciato e che, tra l’altro, non appartiene certo al suo lessico”. “La rivista Tempi – conclude la nota – ora sconvolge ogni regola cercando di attirare l’attenzione su di sé con una frase frutto, nella migliore delle ipotesi di un equivoco, per non dire inventata”.

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