No Cav Day, in 30mila da Di Pietro: “E’ tornata la P2”

di Redazione

Di Pietro al No Cav Day (foto Repubblica.it)ROMA. Piazza Navona sta ospitando in queste ore la manifestazione dei girotondi, ribattezzata “No Cav Day”, e dell’Italia dei Valori contro ‘le leggi canaglia’ del governo.

“Noi rispettiamo chi non è qui ma chiediamo ugualmente rispetto da chi non c’é e non ha aderito nemmeno idealmente”, ha esordito il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, durante il suo intervento a piazza Navona. “Se andate a vedere le proposte sono proprio quelle della P2, che voleva la giustizia asservita allo Stato. Quando c’è un’emergenza democratica si sta al fronte. Appena le condizioni ce lo permetteranno attiveremo un grappolo di referendum per cancellare queste leggi”, ha continuato l’ex ministro, che, commentando il lodo Alfano (che sarà discusso domani pomeriggio alla Camera) ci è andato giù pesante: “Qualcuno mi sta processando? Mi faccio una legge che dice che quattro cittadini italiani una volta che diventano presidente della Repubblica, della Camera o del Senato, capo del governo, possono ammazzare la moglie, stuprare bambini, o addirittura corrompere un testimone in un processo e non possono essere processati”. I cittadini, secondo Di Pietro, “devono resistere e ribellarsi: tutti i regimi cominciano in maniera dolce. Questa è una dittatura dolce che non violenta né usa olio di ricino, ma procede con leggi ad personam”.

La maglietta contro Berlusconi (foto Corriere.it)L’ex magistrato di Mani Pulite non risparmia nemmeno critiche al Pd: “Ci sono modi diversi di fare opposizione e tutti vanno rispettati. Noi non cadiamo nel tranello di chi vuole evidenziare uno scollamento tra le opposizioni, il problema non è questo ma è Berlusconi che ha messo in atto una truffa elettorale”.

Numerose le presenze alla manifestazione, si parla di 30mila persone, e le sigle partecipanti. Insieme alle bandiere dell’Idv sventolano anche i tanti simboli della sinistra sconfitta durante le ultime elezioni politiche come Rifondazione, PdCi, Partito Comunista dei Lavoratori di Marco Ferrando e Sinistra Democratica. Anche la Costituzione italiana è scesa in piazza. Un lungo manifesto verticale troneggia sul palco alle spalle di Di Pietro, con l’esteso dell’articolo 3 che dice “tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge”, ma anche frasi inneggianti il diritto al lavoro ed una frase di Umberto Eco: “Quando la maggioranza sostiene di avere sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia”. Molti indossano magliette con la scritta “Fermiamo il caimano”, prodotte dall’Idc, e nel mirino dei manifestanti finisce anche il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna: “Presidente, che cuccagna la Carfagna”, si legge su uno striscione.

il cartellone rivolto alla Carfagna (foto Corriere.it)Prevista la partecipazione anche di Beppe Grillo, al quale il Pd critica però l’atteggiamento nei confronti del presidente della Repubblica. “Attaccare il Presidente della Repubblica non mi sembra una scelta particolarmente efficace – ha detto Anna Finocchiaroe mi auguro che gli organizzatori della manifestazione di oggi a piazza Navona prendano le distanze da queste posizioni”.

Presenti, inoltre, il giornalista Marco Travaglio, lo scrittore Andrea Camilleri, Rita Borsellino, Oliviero Diliberto, Flores D’Arcais, direttore di Micromega e tra gli organizzatori del No Cav Day.

In mattinata c’è stato anche uno scontro a distanza tra Antonio Di Pietro e Silvio Berlusconi. Il leader dell’Italia dei Valori ha accusato il premier di “impone ai propri ‘picciotti’ in Parlamento cosa fare in stile mafioso”. “Berlusconi – aveva sottolineato Di Pietro – sequestra il Parlamento a scopo di estorsione. Lui dice se volete fare le leggi che servono al Paese, prima approvate la mia legge altrimenti non potete farle. Il riscatto a questo sequestro si chiamo Lodo Alfano che prevede che davanti alla legge tutti sono uguali, tranne Berlusconi”. Pronta la replica del premier, che si trova in Giappone per il G8: “Io non credo che possa essere una manifestazione a formare l’immagine di un paese. – ha dichiarato – L’immagine di un paese si fa con i fatti e adesso dobbiamo rimediare al disastro di immagine conseguente alla tragedia dei rifiuti in Campania e credo che questa debba essere la nostra prima preoccupazione”.

Intanto, in contemporanea con la manifestazione di Roma, oltre 250 persone, fra cui rappresentanti dei partiti e delle istituzioni, si sono radunate davanti alla Prefettura di Genova per la manifestazione contro i provvedimenti del governo Berlusconi in materia di giustizia e sicurezza, organizzata dal Comitato Libertà e Giustizia e dal Comitato per lo Stato di Diritto. In manifestazione, fra gli altri, anche Giunio Luzzato, Haidi Giuliani, Nando Dalla Chiesa, oltre a rappresentanti delle istituzioni locali.

il pubblico della piazza (foto Repubblica.it)

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