Trattato Ue, tutto è rimandato al 15 ottobre

di Redazione

BruxellesBRUXELLES. Al vertice di Bruxelles è incerto il destino dell’Europa, dove si cerca di trovare una soluzione alla crisi istituzionale a seguito del ‘no’ irlandese alla ratifica del Trattato di Lisbona.

Alla conclusione del vertice, che si è prolungato per tutta la serata di ieri, si è infatti deciso di riprendere la questione del trattato di Lisbona il 15 ottobre, quando si terrà il primo summit sotto presidenza francese, al fine di “esaminare la via da seguire”. “Senza Trattato di Lisbona non ci potrà essere allargamento”, ha dichiarato il presidente Sarkozy che il prossimo luglio assumerà la presidenza di turno dell’Unione Europea. Non sono mancati commenti da parte del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che, recatosi a Lisbona per la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative degli Stati membri, ha così dichiarato: “Se non viene ratificato il Trattato di Lisbona le cose peggioreranno, senza quel Trattato e senza quelle regole l’Europa e’ ingovernabile”. Fini ha infatti spiegato che l’Italia confermerà il Trattato di Lisbona “credo all’unanimità” ma che comunque sottolinea il presidente della camera: “non c’è dubbio che l’Europa deve cambiare passo”. Secondo Fini “i popoli hanno bisogno di ideali che l’Europa unita deve essere in grado di offrire. Il paradosso – sottolinea Fini -è che se non entra in vigore il Trattato di Lisbona le cose peggioreranno perchè senza nuove regole l’Europa a 27 è assolutamente ingovernabile. Il Parlamento italiano ratificherà presto il Trattato, spero decisamente entro l’estate, ma – continua Fini – l’Unione europea deve cambiare passo: deve fornire risposte a problemi quali quello dei grandi flussi migratori, dell’emergenza energetica, dei costi sociali, della globalizzazione economica e della sicurezza internazionale. L’Unione deve mostrare una forza politica che oggi non ha e quindi è necessario attendere le proposte dell’Irlanda”. Fini ha poi terminato affermando che: “Sul Trattato non si deve riaprire il negoziato”. Anche il premier Berlusconi, durante la conferenza stampa a Bruxelles afferma: “Noi abbiamo indicato la volontà dell’Italia di ratificare il trattato di Lisbona prima della pausa estiva”.

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