Berlusconi ora non ha alibi: che governi con responsabilità

di Redazione

Bossi-Berlusconi-FiniHa vinto Silvio Berlusconi con un consenso plebiscitario, al Senato guadagna ben 30 parlamentari in più al Senato, dove si temeva il “pareggio”.

Ha vinto e bisogna dargliene merito poiché ha saputo, ancora una volta, centrare l’obiettivo. Questa volta nessuno potrà scaricare la colpa agli “altri”, la maggioranza c’è e non ci saranno “alibi”. Le promesse sono state fatte ed ora vanno mantenute. Berlusconi ha davanti a se un cammino difficile, il popolo italiano gli ha dato la fiducia che voleva, ora non si può in nessun modo tradire la volontà dell’elettorato. Fuori dal Parlamento restano tutti coloro che per due anni hanno sbandierato “teorie” che, evidentemente, agli italiani non sono piaciute. Il popolo ha capito che non c’era più spazio verso tali “teorie” che hanno bloccato il Paese.

La Sinistra Arcobaleno “cacciata” dallo scenario politico dei due rami del Parlamento, il “popolo del no” è stato sonoramente punito dagli italiani. Bertinotti, Pecoraro Scanio, Diliberto, Mussi restano fuori dai giochi. I socialisti (anch’essi cancellati dal Parlamento, non raggiungendo nemmeno l’1%) sono stati i primi a prendere atto, con le dimissioni di Enrico Boselli, che la loro laicità, l’anti-Vaticano, le coppie di fatto, sono tutti problemi a cui la gente non ha dato importanza, preferendo quelli più urgenti. È andata meglio, diciamo così, per i centristi, con 3 seggi al Senato e 34 deputati alla Camera, riuscendo ad avere una, seppur piccola, rappresentanza. Si è delineato quello che forse il popolo italiano voleva: eliminare tutti quei piccoli partiti che hanno condizionato la politica italiana per ben quindici anni, lasciando nel Parlamento soltanto cinque partiti, i due maggiori e le tre forze minori a fare da “sentinelle”.

Si può dire che è finita la seconda Repubblica ed è iniziata la terza, l’Italia ha deciso così, le scelte del popolo sono sovrane. Ora a Berlusconi tocca il compito di portare il Paese fuori dalla crisi economica, di rimettere in moto un nazione che si è fermata, di restituire dignità agli italiani. Un compito non facile vista la grave crisi che attanaglia il mondo intero. Ma i numeri ci sono e sono tutti a favore del centrodestra, se si vuole governare seriamente si hanno gli strumenti a disposizione.

Si spera soltanto che il grande successo della Lega non contribuisca a distruggere quello che gli italiani hanno scelto, soprattutto che non si verifichi un ulteriore arricchimento del nord a discapito di un mezzogiorno che ha subito gravi danni in questi ultimi venti anni. Questa fetta di Paese va ricostruita, credo che questa deve essere la prima sfida del nuovo governo. Un sud sempre emarginato e sottosviluppato continuerà a dare problemi all’intera nazione. Innanzitutto, la priorità per il mezzogiorno da parte del governo Berlusconi sarà quella di sconfiggere la criminalità organizzata, poiché è il maggior danno per l’intero mezzogiorno. Se ciò non avviene, fra cinque anni si continuerà a parlare di un fallimento della politica italiana. Questo Berlusconi lo sa, come sa che al sud c’è crescita economica zero proprio a causa della criminalità che impedisce lo sviluppo del territorio.

Se il nord crescerà e il sud continuerà a vivere sulle spalle di una fetta di Paese che produce, ciò contribuirà ad alimentare la voglia di secessione della Lega. Il successo ottenuto dalla Lega va in questa direzione, diventerà sempre più ampio se non si dimostra che l’Italia è una ed indivisibile e, tutti i problemi vanno risolti alla stessa maniera dal Trentino alla Sicilia dando benessere e sviluppo in ugual modo a l’Italia intera.

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