San Nicola, Motta (PdCi) auspica unità della Sinistra

di Redazione

Salvatore MottaSAN NICOLA LA STRADA (Caserta). “Era nell’aria una sconfitta della Sinistra, rappresentata in gran parte dai Comunisti, ma di tali proporzioni era impensabile (solo a San Nicola si è registrato un calo superiore all’11%)”.

Ad affermarlo, all’indomani della Caporetto della Sinistra Arcobaleno, è Salvatore Motta, attualmente alla guida della locale sezione del Pdci, dopo le dimissioni di Carlo Iengo e di Franco Nigro, ex segretario provinciale dei Comunisti Italiani, in dissenso sulla linea politica in vista delle elezioni. Per Salvatore Motta, da un’analisi a caldo, sono vari e specifici i fattori che hanno determinato una tale e sonora disfatta. Innanzitutto la delusione delle persone di sinistra che dal governo Prodi non hanno ricevuto, come primi impegni, la risoluzione delle loro istanze, quali l’abolizione della Legge Biagi, della Legge Moratti e del cosiddetto Scalino; l’abolizione dell’ICI sulla prima casa per coloro con i redditi bassi, l’aumento dei salari e delle pensioni, la stabilità dei precari e la prospettiva di lavoro per i disoccupati, la diminuzione delle tasse, dei prodotti di prima necessità e dei servizi (tassa sui rifiuti, energia elettrica, gas, acqua, ecc.). Poi, la decisione di Walter Veltroni di non allearsi con la Sinistra antagonista (Comunisti) o storica (Socialisti), con l’intento di eliminare coloro che potevano essere di ostacolo ai disegni di potere del PD, investendo quale unico alleato la ignoranza politica dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Inoltre, la mancata unità dei Comunisti. Ma, sempre secondo Salvatore Motta, anche la mancanza sulle schede del simbolo storico della “falce e martello” per i partiti storici comunisti (Rifondazione Comunista e Partito dei Comunisti Italiani), simbolo del movimento contadino e operaio, ma anche dei disoccupati, dei pensionati, dei precari, degli impiegati pubblici, degli studenti, delle casalinghe e dei diseredati in genere, ha determinato negli elettori di sinistra (in particolare nei Comunisti) la mancanza di un sicuro riferimento politico ed una grande confusione. Per ritornare in Parlamento, Motta sottolinea che bisogna appropriarsi della propria identità politica. Basta con le fittizie alleanze o inutili compromessi con gli altri partiti del centrosinistra. “Da oggi bisogna rompere i ponti ad ogni livello istituzionale con tale compagine politica, perché cinicamente ha cercato di cancellare una storia, che pur in parte le è appartenuta. È arrivato il momento di lasciare spazio a nuova linfa, che possa incunearsi nei ceti più deboli ed essere portatrice delle loro stanze, nonché riuscire a riportare le masse nelle piazze. Ma, principalmente, c’è bisogno di un unico partito, di un partito di riferimento della Sinistra, di un solo Partito Comunista Italiano”.

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