Parete: “La Sinistra non si è spenta”

di Redazione

SaPARETE (Caserta). “La delusione elettorale non deve fermare il processo unitario della sinistra italiana”. Queste le conclusioni emerse dall’analisi del voto de La Sinistra l’Arcobaleno di Parete, che ribadisce, ai quadri dirigenti dei partiti interessati, di non avere alcuna voglia di fare passi indietro nel cammino comune intrapreso.

Il coordinamento cittadino è convinto che il progetto della Sinistra unita debba andare avanti, iniziando finalmente a rinnovare, piuttosto che i simboli ed i contenitori, i contenuti della proposta politica. “La società moderna – affermano dal coordinamento della Sa – impone un’organizzazione diversa del mondo del lavoro, della famiglia e della società e va analizzata con strumenti nuovi rispetto a quelli del XIX secolo, che appaiono ampiamente superati. Anzi, proprio da un rinnovato esame della società moderna bisogna ripartire per non cadere nella presunzione, reiterata più volte nel corso degli ultimi anni, di conoscere il mondo reale e comprenderne le molteplici esigenze, errore che ha condotto spesso i partiti a percorrere teorie politico-didattiche astratte e lontane dalle istanze sociali. Riteniamo, pertanto, che occorra necessariamente mettere in moto un processo di confronto e discussione tra tutte le soggettività che abitano il territorio della sinistra. Un confronto aperto, e senza pregiudiziali di alcun tipo, che permetta a tutti di ricostruire il senso comune, e l’orizzonte a cui guardare, di una nuova Sinistra moderna. Una Sinistra capace di affinare i propri strumenti critici al cospetto del disastro dell’economia globalizzata che, parallelamente, avanzi delle proposte, disegni un sentiero praticabile per tutti quelli che credono che un altro mondo sia possibile. Crediamo sia necessario tradurre quello che può sembrare un semplice slogan in un programma politico concreto, che incida sulla vita reale delle persone, sulla loro quotidianità, sul loro vivere effettivo. Ripartire da una nuova cultura della solidarietà sociale, che si opponga all’individualismo più esasperato”. Ripartire dalla ridefinizione di quelli che sono gli “ultimi”: categoria, oggi, frazionata in una moltitudine di realtà lavorative, e non solo specificità del lavoro dipendente o subordinato. Da una concezione dell’ambiente come risorsa collettiva, e non come ostacolo ad un’espansione economica sciagurata e senza freni. Una Sinistra “orizzontale”: sia nelle forme di partecipazione democratica, che nella tensione costante ad un egualitarismo capace di ridurre le disuguaglianze sociali. Un soggetto politico capace di fare rete, che coinvolga movimenti, associazionismo, intellettualità, che concepisca le diversità come una ricchezza, non come una “secca” nella quale arenarsi. “Intendiamo ripartire da qui, – concludono – e da tutto quel patrimonio di valori e di culture che ci appartiene, per proiettarci in maniera forte e rinnovata verso le nuove sfide. A testa alta. Umilmente. Uniti”.

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