Francia, Sarkozy “punito” alle Municipali

di Antonio Taglialatela

Nicolas SarkozyPARIGI. I socialisti e le altre forze di sinistra trionfano alle elezioni municipali in Francia, rifilando una brutta batosta all’Ump del presidente Nicolas Sarkozy.

Su base nazionale il partito ha ottenuto il 40% contro il 47,5% della sinistra. Non è andato bene, dunque, il primo test elettorale per il capo dell’Eliseo dopo la sua elezione di un anno fa.

In quasi tutte le grandi città si andrà domenica prossima al ballottaggio. A Parigi è in netto vantaggio il socialista Bertrand Delanoe, che ha ottenuto il 40,5% contro il 29% della sfidante dell’Ump, Francoise De Panafieu, e l’8,9% della centrista Marielle de Sarnez, che al secondo turno potrebbe avere un ruolo importante. A Strasburgo sarà lotta tra il sindaco uscente Fabienne Keller e il socialista Roland Ries. Ballottagio anche a Lilla e Tolosa. Confermati al primo turno, invece, il sindaco uscente di Lione, il socialista Gerrard Collomb (che con il 51,5% ha sconfitto l’ex ministro della Giustizia Dominique Perben, al 31,9%) e a Bordeaux l’altro uscente Alain Juppè, dell’Ump, che ha ottenuto il 55,8%. I socialisti hanno poi strappato Rouen alla destra, mentre c’è un testa a testa a Marsiglia tra l’uscente dell’UmpJean-Claude Gaudine lo sfidante socialista Guerini, entrambi attorno al 40%.

Tra i candidati c’è anche il figlio del presidente, Jean Sarkozy, eletto con il 51,9% nelle elezioni cantonali per Neuilly, entrando quindi nel consiglio dipartimentale di Hauts-de-Seine, lo stesso che suo padre aveva presieduto dal 2004 al 2007. Nella città alle porte di Parigi, dove c’è un alto numero di militanti dell’Ump, il padre era stato sindaco dal 1983 al 2002. Ma questa roccaforte sembra sgretolarsi: a fronte del 73% ottenuto nel 2001 dal partito, oggi il candidato indipendente appoggiato dall’Ump, Jean Cristoph Fromentin, sarà costretto al ballottaggio con l’ex capo locale del partito, Arnaund Teullé.

Un voto “punitivo” per il governo in carica secondo l’ex candidata socialista alla presidenza Ségolène Royal, che ha parlato di “delusione e rabbia per il potere d’acquisto drammaticamente ridotto, per i prezzi dei prodotti alimentari che talora hanno subito aumenti del 30-40%”. “Domenica prossima – ha concluso – serve una vittoria definitiva per dare una svolta a una Francia mal comandata, mal governata ed è ormai a rischio”.

Nessun allarme per il primo ministro Francois Fillon, che ha confermato l’intenzione del governo di andare avanti con il piano di riforme annunciato.

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