Della Valle: “La Giunta del Sindaco avrà vita breve”

di Antonio Arduino

Gino Della ValleAVERSA. La giunta del sindaco, come l’ha definita lo stesso primo cittadino che ha chiamato a far parte dell’esecutivo gente “comune”, ovvero ufficialmente non avvezza a fare politica, avrà vita breve.

Probabilmente non arriverà al bilancio, previsto per il 30 maggio, a meno che la politica non torni ai politici. Non lo dice ma ne è convinto l’ex assessore alla polizia municipale Gino Della Valle. Pur non volendo esprimere giudizi sulla scelta di Ciaramella, demandando l’incombenza a chi siede in Consiglio, l’alleanzino, che proprio grazie alla giunta del sindaco oggi è fuori dal palazzo di città sia come assessore sia come consigliere, non nasconde la delusione per essere stato messo fuori servizio dopo aver affiancato, in maniera egregia e fattiva, il sindaco nel primo mandato, ricoprendo da semplice consigliere la mini delega alla polizia municipale che tante rogne gli ha dato, per poi gestire, con il secondo mandato di Ciaramella, una delle deleghe assessoriali più difficili qual è quella alla polizia municipale. “Dopo aver conquistato il seggio in consiglio comunale con un plebiscito di voti restare fuori dall’amministrazione e dalla politica attiva deve pesare non poco a chi fa politica da ragazzino?” abbiamo chiesto all’ex assessore. “Non considero finita la mia esperienza politica, tant’è vero che sto facendo campagna elettorale per il voto del 13 e 14 aprile, ovviamente per il Pdl” risponde Della Valle. “Circa la giunta del sindaco – continua – lascio ad altri i commenti. Per quanto mi riguarda posso dire che non reputo finita la mia esperienza in questa amministrazione perché il partito ha già detto che, in un tempo molto breve, la politica deve riappropriasi dei suoi spazi”. “Spazi che – sottolinea – competono a chi si candida, a chi ha il coraggio di mettersi in gioco, perché oggi ci vuole coraggio, e ce ne vuole tanto, per proporsi agli elettori”. “Certo – continua – la scelta del sindaco di tagliare corto con i partiti è stata quasi obbligata perché, a un dato punto, i partiti erano giunti a toni troppo alti, ma non può durare una intera legislatura. Prima del bilancio dovrà esserci un incontro tra partiti e sindaco per capire che cosa Ciaramella vuole fare della sua maggioranza. E’ un passaggio politico obbligato prima del bilancio che, come si sa, è l’atto politico più importante di qualsiasi governo, nazionale o locale”. “Per questo ci siederemo e – sottolinea – troveremo un accordo, una ‘pace’ prima del bilancio. Poi toccherà al sindaco decidere quando fare una giunta politica”. Dunque, l’esecutivo del sindaco reggerà fino al 30 maggio, poi potrebbero tornare i politici eletti, in alternativa gli aversani potrebbero tornare alle urne. “Per quanto mi riguarda posso dire che la delusione per la scelta di Ciaramella c’è e che si tramuterà in amarezza se l’amministrazione dovesse avere la pretesa di durare quattro anni lasciando fuori i politici. Quanto alla valutazione sulla tenuta dell’amministrazione torno a dire che sono considerazioni di competenza di chi è ancora in consiglio comunale” conclude l’ex assessore lanciando la palla agli eletti che sulla questione hanno già espresso il loro pensiero. “La nuova giunta – ha affermato recentemente sul tema il capogruppo consiliare di An Michele Galluccioha smentito nei fatti gli indirizzi degli interpartitici che hanno accompagnato la nascita del nuovo esecutivo”. “Quindi, riteniamo – ha proseguito ribadendo un concetto espresso più volte in passato – che la politica debba ritornare al proprio posto, assumendosi le responsabilità che gli competono. E non va sottaciuto che la stessa cittadinanza non meno di un anno fa ha votato con una largo consenso”. “Non si può delegare ad altri quello che i cittadini hanno delegato alla politica” ha poi concluso esprimendo un pensiero che a tanti è parso una dichiarazione di guerra.

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