Elezioni, Grillo e Casini i più “gettonati”

di Redazione

CasiniBeppe GrilloNon ha usato mezzi termini nel suo “munnezza day” a Napoli, per attaccare politici nazionali e campani, suggerendo proposte per risolvere il problema dell’emergenza rifiuti.

Qualche suggerimento si può condividere altri no. Tutto sommato il nocciolo della questione, come sempre, il “Grillo parlante” l’ha portato alla luce, mettendo al centro delle sue accuse l’inefficienza della classe dirigente italiana, senza risparmiare nessuno. Quando un giornalista gli ha chiesto se andava a votare, ha risposto: “No, per la prima volta in vita mia non andrò a votare”. Beppe Grillo rimane un personaggio molto amato dai giovani e meno giovani e riscuote tanto interesse tra la gente. Anche tra gli elettori serpeggia un malumore su questo voto, per l’appunto. A noi giornalisti impegnati in interviste e sondaggi per captare la volontà popolare per questa tornata elettorale, molti dichiarano di non andare a votare. Contrariamente a quello che si pensa, o vogliono far credere i partiti, molte persone sono veramente incazzate nere. Quando gli chiedi a chi daranno il voto, molte volte ci rispondono garbatamente, altrettante ci spediscono a quel paese, assieme a tutti i politici.

Altri, quelli più “morbidi”, dicono che faranno una scelta diversa optando per il centro, per vedere rinascere quei valori cattolici che personaggi politici dell’ala laicista vogliono abbattere. Dalle impressioni della gente risulta ben vista la mossa fatta da Pier Ferdinando Casini, da molti indicato “l’uomo del cambiamento” che può rimettere in moto le coscienze degli elettori di centro che non si riconoscono nel Pd e nel Pdl. Nonostante le persone siano scettiche, dimostrano di avere le idee chiare su quello che vogliono, preferiscono costruire di nuovo un centro che guardi alla famiglia vera come pilastro della società, che sappia prendere le distanze dai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Proprio questo tasto spinge molti ad avere la congettura che è opportuno guardare ai valori esistenti, quelli che hanno costruito intere generazioni, mettendo in primo piano l’importanza della famiglia naturale, quella tra un uomo e una donna, come valore fondante della società italiana. In questo Casini ha dimostrato di avere le idee ben chiare, schierandosi, da buon democristiano, sempre a difesa dei valori della famiglia naturale. Più ascolto le persone, più mi rendo conto che il centro sta diventando il punto di riferimenti di tanti elettori, un dato che mi sorprende, poiché proprio il centro in questi anni ha subito una battuta d’arresto, ora ritorna prepotentemente alla ribalta come unico strumento di contrasto alla politica della sinistra di questo Paese.

Queste sono impressioni raccolte tra coloro che dovranno andare a votare il 13 e il 14 aprile. Lo scenario è variegato, molto probabilmente le opinioni e le scelte saranno incerte fino all’ultimo minuto, perché lo scetticismo e la sfiducia verso questa classe dirigente alimenta l’indecisione degli italiani. Convincere gli elettori è veramente un’impresa ardua, poiché le difficoltà che vivono tutti i giorni sono tante, creano un malcontento verso coloro che hanno provocato questa carenza economica, pertanto scegliere il “meno peggio” non sembra facile. La certezza si ha quando le persone affermano che negli schieramenti politici non c’è niente di nuovo, le promesse sono quelle di cinque anni fa, poiché il Paese è fermo e per rialzarlo non bastano promesse illusorie, ci vogliono fatti concreti. Gli uomini sono sempre gli stessi, tra quelli che c’erano e quelli che ritornano di nuovo trovi soltanto il vecchio apparato politico. Lo svezzamento ancora non è avvenuto, nelle liste compariranno i nomi dei “soliti noti”, allora come si farà a risolvere i problemi del Paese se le idee rimangono quelle di ieri e le stesse non hanno risolto nulla?

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