Il Napoli cade al San Paolo: 1-3 con l”Empoli

di Antonio Taglialatela

Lavezzi in azioneNAPOLI. Amara sconfitta per il Napoli che viene sconfitto al San Paolo dall’Empoli di Malesani col punteggio di 1-3. Ed ora, in classifica, gli azzurri si trovano coinvolti nella zona a rischio.

Il Napoli scende in campo con un nuovo modulo 4-3-3, con davanti il tridente formato da Mannini e Lavezzi, sugli esterni, e da Zalayeta centrale. Un esperimento che sembra non funzionare, almeno per buona parte del primo tempo, in cui è l’Empoli a rendersi pericoloso, tanto da centrare il vantaggio con l’ex azzurro Nicola Pozzi che, su delizioso assist di Giovinco, brucia la difesa partenopea e batte Gianello.

A quel punto il Napoli si sveglia ed accorcia le distanze con Mannini, al primo gol in maglia azzurra, che finalizza un passaggio dalla sua sinistra fornito da uno strepitoso Lavezzi. Dopo un minuto di recupero il parziale è, quindi, di 1-1. Nella ripresa entrambe le squadre devono fare a meno di un giocatore: appena concluso il primo tempo, infatti, Zalayeta e l’empolese Piccolo litigano sulle scale che portano agli spogliatoi e l’arbitro Mazzoleni li espelle. Reja, al 13’, fa uscire Hamsik per Sosa, quest’ultimo accolto dai fischi dei tifosi che vogliono invece Calaiò. Proprio con il Pampa il Napoli cerca di rendersi pericoloso in un paio di occasioni ma è l’Empoli a passare in vantaggio al 20’ di nuovo con Pozzi, che effettua una mezza girata e, da posizione difficilissima, sigla l’1-2, infortunandosi anche. Infatti, l’attaccante empolese viene sostituito dal centrocampista Moro. Reja fa entrare Calaiò al posto di Savini, provando il tutto per tutto. Al 28’ altra espulsione tra le fila del Napoli: Domizzi commette fallo da ultimo uomo su Giovinco. Al 31’ terzo cambio per gli azzurri: entra Santacroce per Mannini. Ma al 35’ arriva il gol partita dell’Empoli: Budel manda in rete una respinta corta del portiere Gianello su tiro precedente di Buscè. Il presidente De Laurentis abbandona la tribuna, dagli spalti arrivano fischi contro Reja, solo Calaiò e Lavezzi ci credono fino in fondo ma il risultato non cambia.

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