Vigili urbani, Guarino e Sindacati ai ferri corti

di Nicola Rosselli

Stefano GuarinoAVERSA. Rappresentanti dei vigili e comandante ai ferri corti. E volano anche offese per iscritto. Ormai è sempre più guerra aperta tra i vertici della polizia municipale aversana e i “caschi bianchi” che si scontrano praticamente su tutto.

Dall’orario di lavoro per consentire una maggiore presenza in strada nei momenti topici del traffico cittadino, soprattutto in concomitanza con l’ingresso degli studenti a scuola, agli incontri per comunicazioni che, a detta delle rappresentanze sindacali, avverrebbero senza alcuna formalità e rispetto di ruoli. “Venerdì scorso – afferma il responsabile Sulpm aziendale – il comandante, senza alcun preavviso si è presentato presso la sede di via San Lorenzo dove ha voluto parlare con tutto il personale presente per comunicare che: le prese di posizione dei sindacalisti relative alla scarsità delle risorse umane ed organizzative (apparse più volte su Il Mattino) erano sbagliate e mendaci; la concertazione era finita; stanno per essere fornite le divise estive; che si sentiva libero di comandare il personale come meglio riteneva opportuno. Alle obiezioni dei colleghi la sua conclusione è stata che essendo lui il comandante a noi toccava obbedire”. “Inutile dire – continuano i sindacalisti – che la riunione si è tenuta senza alcun preavviso, con il segretario Sulpm in ifermità e quello Cgil in congedo. Da qui l’inoltro di una nota dello stesso Sulp, rivolta al comandante Guarino e al sindaco Ciaramella, nella quale evidenziamo che, a parte l’assenza di molti operatori, tra la gran parte dei presenti è difficile trovarne due che abbiano capito le stesse cose. La preoccupazione era una sola ed è stata ribadita: essendo il comandante, posso fare quello che mi pare. Da qui la nostra richiesta di mettere per iscritto quanto comunicatoci verbalmente in quella occasione”. Da parte sua il comandante Stefano Guarino commenta: “Si tratta di una nota offensiva anche delle mie capacità, ma non intendo assolutamente farmi coinvolgere in risse. Una considerazione, però, va fatta: è drammatico se si crede che io abbia abusato dei miei poteri. Cerco da sempre il dialogo e non penso affatto che per fare delle comunicazioni ordinarie al personale (ho informato i colleghi sulla nuova sede che dovrebbe essere pronta per fine mese, Enel permettendo, sull’arrivo di due nuove automobili e sulle divise) avrei dovuto preavvisare le organizzazioni sindacali. Temo che alcuni di questi signori siano presi da delirio di onnipotenza. Ho sempre cercato corrette relazioni sindacali ed il ponderoso fascicolo frutto degli incontri è lì a dimostrarlo”. Forse, accenna qualcuno, il comandante sta tentando di spezzare cattive abitudini consolidate, da qui il “crucifigge” nei suoi confronti.

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