Passeremo l”estate con l”immondizia nelle strade?

di Redazione

emergenza rifiutiAVERSA. Siamo a febbraio e la situazione dei rifiuti è tutt’altro che risolta. Mentre l’estate, con le sue temperature elevatissime, da qualche anno sempre più proibitive, si avvicina a grandi passi, migliaia di tonnellate d’immondizia ci stanno letteralmente sommergendo.

Nell’attesa che accada qualcosa, qualsiasi cosa, le uniche speranze di risolvere il problema sono, al momento, una dichiarazione fatta dal Sindaco Domenico Ciaramella, a margine di una riunione tenutasi presso il Commissariato Straordinario per l’Emergenza Rifiuti: “Abbiamo chiesto l’intervento dell’Esercito Italiano per la raccolta dei rifiuti che giacciono sulle strade della nostra Città”. Si, ma quando? “A breve, appena sarà pronto un sito dove conferire i rifiuti, interverranno i militari dell’Esercito Italiano”. Ovviamente, non dipende dal Sindaco, ma quel “A breve…” potrebbe significare qualunque cosa. A San Giorgio a Cremano la stessa frase fu pronunciata ben due mesi prima dell’intervento reale… non so se mi spiego. Altra speranza la “dobbiamo” riporre nel convegno organizzato dall’Osservatorio Cittadino sull’Emergenza Rifiuti, in programma domenica 3 febbraio, alle ore 17, nell’aula magna del liceo classico “Cirillo”, al quale parteciperà il professor Paul Connet, docente di chimica alla St Lawrence University a Canton di New York. Titolo del convegno “Rifiuti zero: obiettivo possibile”. Certamente. Ma tra quanti anni? Nel mentre che facciamo? Forse dobbiamo riporre speranze nella famosa raccolta differenziata? Il Sindaco e gli assessori Farinaro (delegato alla pubblica istruzione) e Palmieri (delegato all’ambiente) hanno intenzione di predisporre, d’accordo con i dirigenti delle strutture scolastiche, dei punti di raccolta di materiale differenziato presso le scuole superiori cittadine. Encomiabile iniziativa. Ma sul fronte dei rifiuti già “a terra” quanto incide? Zero! Ma forse l’iniziativa nasce perché si sta avvicinando il tempo del commissariamento? Non penso. Allora serve per il futuro. Si, ma nel mentre? Ripeto. Nel mentre, cosa facciamo? Tra l’altro, proprio nel momento topico dell’emergenza rifiuti, il Consorzio Geo Eco, l’ente che ne gestisce la raccolta, si trova, di fatto, senza consiglio d’amministrazione. In questo frangente, il presidente del consorzio Geo Eco, Isidoro Orabona ha dichiarato: “Io non posso che rimanere in carica… Lo faccio non per attaccamento alla poltrona, ma solo perché siamo al dunque… L’assemblea dei sindaci è stata convocata per il prossimo 7 febbraio… Da lunedì (oggi) dovrebbe sbloccarsi il sito di Ferrandelle, a Santa Maria la Fossa, e riusciremo finalmente a raccogliere qualcosa”. Qualcosa? E il resto? Facciamo un piccolo “conticino”. A terra ci sono “qualcosa” come tremila tonnellate di rifiuti. Ogni giorno se ne producono e accumulano almeno altre 70/80 tonnellate. Da oggi al 21 giugno, solstizio d’estate, mancano i 29 giorni di febbraio (il duemilaotto è un anno bisestile, chi crede a certe cose si “gratti” pure), i 31 giorni di marzo, i 30 giorni d’aprile, i 31 giorni di maggio e i 21 giorni di giugno, totale 142 giorni. Moltiplichiamoli per 75 tonnellate giornaliere (di media) fanno la bellezza di 10.650 tonnellate, più le 3000 già a terra, fanno circa 14.000 tonnellate. Ipotizziamo che da domani mattina diventiamo una delle prime città italiane, no, anzi, al mondo, come percentuale di rifiuti differenziati, ipotizziamo almeno il 50% (…boom…). Ogni giorno, per i prossimi 141 giorni, riduciamo l’immondizia per strada di ben 37,5 tonnellate. Rimarrebbero al 21 giugno sempre e tragicamente, più d’ottomila tonnellate di rifiuti putrescenti. Ipotizziamo che l’Esercito ci tolga dalle strade ben 1000 tonnellate di “mondezza”; che se ne sversino a Ferrandelle non meno di 40 tonnellate ogni giorno per i prossimi cento giorni (molto, ma molto prima, purtroppo, la discarica sarà, invece, già piena). Fanno 5000 tonnellate eliminate dalle strade. E le restanti 3000? Ma v’immaginate cosa succederà con la temperatura oltre i trenta gradi? Purtroppo, e mettiamocelo bene in testa, tutte le meritevoli iniziative e proposte: Raccolta Differenziata, Rifiuti Zero, Dissociatore Molecolare, Trattamento meccanico biologico, Ossidoriduzione rappresentano le soluzioni future (forse). Di sicuro, oggi, e lo dico con sgomento, c’è solo la necessità indifferibile e incontrovertibile di scavare i famosi “fossi”. Occorrono discariche. Discariche…discariche! Altrimenti, tra poco, la differenziata la faranno i vermi… con i nostri corpi!

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