Case popolari, scontro in Forza Italia

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Le case popolari non più come ghetti di periferia ma a “macchia di leopardo” all’interno del centro storico per rivitalizzarlo e sottrarlo alla “terzializazzione” che li rende, soprattutto di sera, sempre più simili a deserti di pietra.

La proposta viene dagli stati maggiori di Forza Italia di Aversa. Guerra degli alloggi nella maggioranza di centrodestra, dove i dissidi tra le due anime della coalizione, quella vicina al sindaco azzurro Mimmo Ciaramella e quella legata al trittico Golia-Giuliano-Sagliocco che ha preso le distanze dal suo stesso primo cittadino facendo dimettere i propri assessori, si spostano dal piano meramente politico a quello tecnico. Motivo del contendere la determinazione del suolo sul quale dovranno sorgere ben ottanta alloggi di edilizia popolare. Sull’argomento il sindaco aveva riunito l’intera maggioranza, Forza Italia compresa, per dare vita ad una visione unitaria. In quella occasione l’assessore ai lavori pubblici Rino Rotunno, in quota Ciaramella e dallo stesso definito “intoccabile”, aveva indicato un suolo che gli strumenti urbanistici vigenti classificano verde pubblico, ubicato alla periferia orientale della città normanna. Un’indicazione, quella dell’assessore ai lavori pubblici, che, secondo i vertici di Fi, riuniti nella serata di lunedì “impone le seguenti riflessioni: l”area individuata è classificata verde pubblico nel piano di zona vigente. In questo senso appare superfluo sottolineare che tale indicazione sottrae i prescritti ‘standard’ che disciplinano l”attuale e corretto rapporto residenza / servizi, e , per di più, amplifica il peso insediativo previsto. L’individuazione , quindi , presuppone una variante non solo al Piano di Zona. Ma , anche, al Piano Regolatore Generale, alterandone l”essenziale parametro del dimensionamento demografico rispetto al quale gli stessi sono stati calibrati”. Per gli azzurri aversani, poi: “l’individuazione continua, per certi aspetti, l’errata politica urbanistica, perseguita fino ai primi anni ‘70, di concentrare, in aree periferiche e non integrate nel tessuto urbano, l”insediamento di fasce sociali deboli, determinando, di fatto, ghettizzazione ed emarginazione”. Da qui le soluzioni degli azzurri: “Privilegiare le aree per le quali è già prevista la edificazione, anche al fine di accelerare, in termini chiari e corretti , risposte adeguate, evitando percorsi ‘alternativi’ alla strada maestra”. Si tratta, secondo il segretario cittadino azzurro Nicola Golia e gli altri componenti del direttivo, di una “soluzione in linea con i più significativi esempi concretizzatisi in molte città italiane e potrebbe essere integrata e/o coniugata con la individuazione di immobili nel centro cittadino, da sottoporre ad esproprio in luogo delle aree, perseguendo, in tal modo, l”obiettivo del recupero e del riutilizzo del patrimonio edilizio esistente e della rivitalizzazione di ‘Luoghi Centrali’, da sottrarre al pericolo di una diffusa ‘terzializzazione’ che ne decreta, in determinate ore e per intere giornate, la ‘morte’”. Una proposta innovativa che ha anche un obiettivo dichiarato e che fino ad ora non è stato mai raggiunto, al di là dei proclami degli anni scorsi: recuperare il centro storico, rivitalizzarlo. Intanto, sul piano più strettamente politico, per venerdì prossimo, 15 febbraio, in programma il già più volte annunciato faccia a faccia tra il sindaco Ciaramella ed i vertici di Forza Italia. Il primo cittadino, di ritorno dal pellegrinaggio a Lourdes, terra di miracoli, dovrà tirare le somme degli incontri bilaterali avuti con le diverse forze politiche di maggioranza per ridare fiato alla coalizione in stand-by da mesi a causa delle fibrillazioni interne.

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