Tanalab: “No al piano rifiuti del governo”

di Redazione

Romano ProdiAVERSA. “No al nuovo piano rifiuti del governo, No ad inceneritori e discariche per il tal quale, Si alla raccolta differenziata e alla riduzione dei rifiuti, Si alla bonifica del territorio dell’agro aversano e di tutti i siti inquinati della Campania”.

Lo affermano, in una nota, i giovani del laboratorio politico-sociale Tanalab. “La classe politica nazionale e regionale – continuano – sarà la prima responsabile del disastro ambientale che da qui a cinque anni ci sarà su tutto il territorio regionale. Su un territorio già devastato da centinaia di discariche illegali, zeppe di rifiuti tossici e nocivi, dove con un’incidenza sempre maggiore ci si ammala e si muore di cancro c’è bisogno di mettere in pratica politiche ecocompatibili in materia di smaltimento rifiuti.

Non è accettabile la ‘soluzione drastica’ licenziata dal governo di centrosinistra che punta tutto su inceneritori e discariche, mettendo in secondo piano l’importanza della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti a monte. Vorremmo far riflettere l’opinione pubblica su alcuni aspetti di questa finta emergenza rifiuti, finta perché dopo quattordici anni non si può continuare a parlare di situazione emergenziale. Partiamo dal termovalorizzatore di Acerra. Abbiamo lottato contro la sua costruzione e continueremo a lottare contro la sua accensione perchè quel territorio è già devastato. La classe politica, sempre più lontana dalla realtà, forse ignora che ad Acerra, Nola e Marigliano la gente presenta nel sangue livelli di diossina ben superiori a quelli consentiti dalla legge (40-50 picogrammi). Tra ministri verdi, improvvisamente diventati neri e senatori rossi, improvvisamente smemorati il futuro della Campania intera rischia di essere definitivamente compromesso.

Riteniamo – prosegue ancora la nota di Tanalab – la scelta di De Gennaro profondamente sbagliata, oltre che inaccettabile. Come si può pensare di ridare serenità e fiducia alla popolazione campana affidando le sorti del commissariato ad un funzionario indagato per istigazione alla falsa testimonianza per le violenze della polizia al G8 del 2001. Le autorità, oltre a dimettersi in massa, dovrebbero preoccuparsi di avviare uno screening sanitario di massa, invece di dedicarsi alla campagna mediatica per l’accensione del mostro. Condanniamo, inoltre, la decisione di voler realizzare un sito di stoccaggio sul territorio comunale di Gricignano di Aversa e saremo al fianco di quanti nei prossimi giorni scenderanno in campo per impedire la devastazione definitiva dell’agro aversano. Un territorio che ha già dato tanto in termini ambientali e dove si muore di rifiuti. Non a caso città come Aversa e Villa Literno sono inserite dall’Oms nella fascia più a rischio per casi mortali di neoplasie.

Le resistenze della comunità della Campania – concludono i membri del collettivo aversano – non sono atti di egoismo localista, come detto da Prodi e Napolitano, sono, invece, tentativi estremi di bloccare lo scempio ambientale per avviare politiche di bonifica, perchè non si può continuare a morire in silenzio”.

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