Stazione ferroviaria: il nuovo canile aversano

di Nicola Rosselli

La stazione ferroviaria di AversaAVERSA. Chi è che dice che ad Aversa non c’è un canile municipale? Forse chi lo afferma non è bene informato o non gli è mai capitato di visitare la stazione ferroviaria della città normanna.

Lungi dall’essere migliorata da quando le vecchie FFSS hanno cambiato in Trenitalia, gli aversani si trovano di fronte ad uno sfacelo degno di stazione ferroviaria di borgata, di periferia di quarto ordine. A farla da padrone sono proprio i cani. Si badi, non abbiamo assolutamente niente contro il “più fedele amico dell’uomo”, ma non si possono tollerare torme di cani, tutti di una certa stazza, che spadroneggiano (letteralmente) nella hall dove vi è la biglietteria. Spesso intervengono gli agenti della Polfer a cacciarli per salvaguardare l’incolumità dei passeggeri. Di sala d’aspetto, salvo un simulacro nella stessa hall, manco a parlarne. Ma, tornando alla biglietteria, ci è stato segnalato e lo abbiamo anche verificato di persona, che ve ne solo una aperta sempre. Per vedere al lavoro un secondo impiegato delle Ferrovie si deve prima vedere formare una fila chilometrica. Il secondo, nell’attesa, impegna il proprio tempo bighellonando alle spalle del collega o fa qualche biglietto di “spighetto” (da dietro per intenderci) all’amico di turno che non vuole fare la fila. La pulizia, infine, così come in tutta la città, del resto, lascia molto a desiderare.

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