Torino, tragedia in acciaieria: un morto e nove feriti

di Antonio Taglialatela

I osccorsi intervenuti alla Thyssenkrupp (foto Agenzia Reporters)TORINO. Un morto e nove feriti, alcuni gravi. E’ il triste bilancio dell’incendio divampato la scorsa notte, intorno all’1.30, nell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino di Corso Regina Margherita.

L’incidente è avvenuto lungo la linea cinque, lunga venti metri, adibita al trattamento termico e al decappaggio dell”acciaio. Le cause, probabilmente, sono da attribuire alla fuoriuscita di olio combustibile da un tratto di tubazione flessibile. L’olio avrebbe preso fuoco e investito il gruppo di operai impegnati nel turno di notte. Tuttavia, il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello per ricostruire con esattezza l’accaduto. Sul posto sono giunte una decina di squadre dei vigili del fuoco che hanno lavorato fino all’alba di stamani per domare le fiamme.

L’operaio morto è Antonio Schiavone, 36 anni, di Envie (Cuneo). Lascia la moglie e tre figli piccoli: due bimbe di 4 e 6 anni e un maschietto nato appena due mesi fa. Si teme anche per la vita di altri feriti: Bruno Santino e Giuseppe De Masi, entrambi di 26 anni, sono ricoverati al Maria Vittoria con ustioni di terzo grado sul 90% del corpo; Angelo Laurino, 34 anni, è in rianimazione al San Giovanni Bosco; Rocco Marzo, 54 anni, trova, in stato di coma farmacologico, in rianimazione alle Molinette. Gravi anche un altro operaio ricoverato al Cto, che ha subito lesioni craniche ed è stato sottoposto ad operazione chirurgica, e il 26enne ricoverato al Mauriziano che in giornata sarà trasferito in un centro grandi ustionati fuori dal Piemonte.

Lievi, invece, i danni riportati da due operai ricoverati all’Ospedale degli Infermi, intossicati dai fumi, che stamani verranno dimessi, così come verrà dimesso dal San Giovanni Bosco Maurizio Boccuzzi che ha subito piccole ustioni al volto.

L’impianto di ThyssenKrupp, intanto, oggi è fermo. I lavoratori non hanno voluto entrare in fabbrica, e per domani è previsto un incontro tra sindacati e direzione dell’azienda. Per lunedì è già stato indetto uno sciopero dei metalmeccanici. “Chiediamo che si passi dalle parole ai fatti – dicono – Non basta la compassione, bisogna che si fermino gli incidenti e i morti sul lavoro”. Secondo quanto riferito dai sindacati, la ThyssenKrupp, che ha stabilimenti a Torino e Terni, aveva deciso di chiudere a luglio la fabbrica piemontese (200 dipendenti) e di concentrare tutta l’attività produttiva nello stabilimento dell’Umbria. Poi l’azienda avrebbe deciso di mantenerla attiva fino al prossimo giugno, accelerando il ritmo di lavoro della linea 5, dove si è verificato l’incidente. Infatti, sempre secondo fonti sindacali, alcuni lavoratori coinvolti nell’incendio erano in straordinario da quattro ore e, quindi, lavoravano da 12 ore consecutive.

Si tratta del secondo grave incidente che avviene alla ThyssenKrupp: quattro anni fa si generò un altro incendio da una vasca d’olio e per due giorni, occorsi per spegnere il rogo, Torino fu avvolta da una nube nera. In quell’occasione, fortunatamente, non ci furono vittime.

Solidarietà ai familiari della vittima e dei feriti è giunta dal sindaco del capoluogo piemontese Sergio Chiamparino.

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