La Rice arriva in Iraq e le truppe turche sconfinano nel Kurdistan

di Antonio Taglialatela

Condoleezza RiceIRAQ. Visita a sorpresa in Iraq del segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, allo scopo di accelerare la riconciliazione nazionale tra i leader iracheni.

Il suo ultimo viaggio nel paese mediorientale risaliva allo scorso settembre quando accompagnò il presidente Bush nella provincia occidentale di Anbar, ex roccaforte dei ribelli sunniti. La Rice, atterrata nella città settentrionale di Kirkuk per poi dirigersi nella capitale Baghdad, vuole approfittare della riduzione di attentati nel paese, da giugno diminuiti del 60%, per approvare leggi per la riconciliazione fra diversi gruppi etnici e religiosi. Proprio la città di Kirkuk è al centro di una contesa politica. Una clausola nella costituzione irachena stabilisce che si debba tenere un referendum per scegliere se la zona debba confluire in una regione autonoma curda nel nord, ma la consultazione popolare è stato rinviata a causa di profonde divisioni tra arabi e curdi.

Intanto, continua la crisi nel territorio curdo a nord dell’Iraq dove all’alba di stamani sono entrati 300 militari turchi. Non ci sarebbero stati scontri. La Turchia da settimane minaccia di usare la forza contro i guerriglieri separatisti curdi del Pkk. Già lo scorso 1 dicembre, il premier turco Tayyip Erdogan aveva autorizzato il proprio esercito a sconfinare in territorio iracheno e attaccare le postazioni dei ribelli. Prima, il 24 ottobre, la Turchia aveva lanciato attacchi aerei, con caccia F16, sul territorio settentrionale dell’Iraq uccidendo decine di curdi. Azioni che rappresentano una risposta agli attentati compiuti dai guerriglieri contro i soldati turchi e la popolazione civile, e che trovano la netta l’opposizione dell’Iraq e degli Stati Uniti.

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