Boss della mafia Nigeriana catturato a Gricignano

di Redazione

Joel Uyi (Nigeriano)GRICIGNANO. Seicento euro per l’affiliazione (bevendo sangue), sciarpe e berretti di colore azzurro usati come distintivi, slang verbali e comportamenti gestuali indicativi dell’appartenenza al gruppo: a far parte di una sorta di confraternita-clan africana, c’era anche Joel Uyi, nigeriano di 22 anni arrestato ieri a Gricignano d’Aversa nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Brescia

Joel Uyi (Nigeriano)Ad arrivare a lui, sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Caserta agli ordini del dottor Rodolfo Ruperti: all’atto dell’arresto, Uyi, già sottoposto all’obbligo di firma per una precedente tentata estorsione, non ha esibito documenti ed è stato denunciato anche per violazione della legge sull’immigrazione. Secondo gli inquirenti, il giovane nero – insieme ad altri cinque arrestati a Brescia – faceva parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, allo sfruttamento della prostituzione, ai reati contro la persona e a reati contro il patrimonio. Un fenomeno non nuovo sul litorale domizio, quello dei «coloured clan»: quattro anni fa, con l’operazione «Restore Freedom» eseguita a Castelvolturno, la Dda contestò – per la prima volta in Italia – il reato di associazione mafiosa ad un’organizzazione straniera presente sul territorio nazionale. Tra i destinatari, padre Aigbekean, un pastore anglicano ancora latitante responsabile della «Sacred Hearth Church of Mission’s God» con sede a Villa Literno.

Il Mattino (BIAGIO SALVATI)

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