Sandro sbaglia, a ottobre verifica in Provincia

di Redazione

Adolfo VillaniCASERTA. All’appello a Ds e Dl di De Franciscis risponde, e senza alcuna cautela diplomatica, proprio il numero due della giunta provinciale, l’assessore al bilancio e all’urbanistica, il leader della Quercia casertana considerato uomo di mediazione tra via Maielli e De Franciscis. Vice presidente Adolfo Villani, che ne pensa della candidatura di De Franciscis a segretario regionale del Pd e dell’appello lanciato a Ds e Margherita?

«L’appello ai segretari di Ds e Margherita andava fatto prima e non dopo aver stretto alleanze con pezzi di questi partiti, a partire dalla minoranza interna dei Ds. Lui è sceso in campo, sia chiaro legittimamente, per conto dell’area di Rutelli e dunque la sua candidatura non nasce da un’esigenza territoriale. Mi dispiace dirlo ma sbaglia se crede di dover affermare la sua leadership annettendo pezzi di altre aree politiche alleate. Così si mina la coesione della coalizione e non si contribuisce alla costruzione di un partito davvero nuovo. Lo dico con schiettezza perché così si parla agli amici». Nel nuovo partito si formeranno delle correnti in base alla provenienza politica dei vari esponenti? «Nel Pd è giusto che ognuno entri con la sua identità e cultura politica. La contaminazione è necessaria, ma è auspicabile che avvenga in progress e sulla base di un confronto sui contenuti. In Campania il Partito democratico purtroppo parte male. Siamo l’unica regione con tre candidati su quattro riconducibili all’area Veltroni» Non c’è il rischio che, con la nascita del Pd, aumenti e non diminuisca la litigiosità all’interno della coalizione? «Costruire un nuovo partito ha senso solo se serve a dare risposte alla grave crisi della politica. L’omogeneità delle coalizioni di governo si costruiscono cambiando il sistema politico, combattendo la frammentazione. Insomma, il Pd deve prendere nelle sue mani la bandiera della grande riforma istituzionale. Se, invece, si propone un semplice cambio delle alleanze di governo non si risponde alla crisi della politica ma si sposta al centro il Pd». Cambierà qualcosa dal punto di vista politico alla Provincia, dopo la candidatura del presidente? «In questi anni ho lavorato con lealtà e spirito di squadra per modernizzare le politiche dell’amministrazione provinciale e l’ho fatto condividendo le scelte fondamentali con Sandro De Franciscis, al quale riconfermo la mia amicizia e stima. Ma ritengo un errore la sua convinzione che il centrosinistra a Caserta regge solo se si costruisce un forte partito personale. Al contrario io credo che sia invece necessaria la condivisione del progetto ed il rispetto dell’autonomia di ogni forza. Dopo il 14 ottobre bisognerà aprire una verifica in Provincia per garantire l’unità della coalizione. Ormai la prima fase di questa esperienza amministrativa si è chiusa, è necessario cominciare a lavorare per aprirne una nuova che accentui l’innovazione dell’azione di governo e riveda l’assetto di giunta».

Il Mattino (LIA PELUSO)

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