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Capua, Finanza sequestra 2mila prodotti falsi
CAPUA (Caserta). Oltre 2mila prodotti “falsi”, che al dettaglio avrebbero fruttato più di 100mila euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Capua, all’interno di un negozio, gestito da commercianti partenopei.
Le indagini hanno preso le mosse da alcuni sequestri operati nei giorni scorsi nei confronti di “dettaglianti” dediti alla vendita al minuto di “falsi”. Gli investigatori hanno avviato quindi una attenta attività investigativa, per individuare coloro che alimentavano l’illecito traffico. I Finanzieri, quindi, hanno scoperto, a Capua, un deposito gestito da due soggetti partenopei, dai quali si approvvigionavano anche i cosiddetti “vucumprà”. Ieri è scattato il blitz delle Fiamme Gialle, che hanno fatto irruzione nell’esercizio, rinvenendo migliaia di prodotti contraffatti e non conformi alle norme di sicurezza comunitarie. A
All’interno del deposito sono stati rinvenuti oltre2mila prodotti “falsi”: giocattoli e materiale elettrico o elettronico che, oltre ad essere non conformi alle norme di sicurezza comunitarie, presentavano segni mendaci, traendo così in inganno gli ignari consumatori finali; Gadget ed orologi destinati ai bambini riproducenti marchi o segni distintivi delle più note case di produzione cinematografiche internazionali; Borse, cinture e portafogli, tutti meticolosamente contraffatti con le più famose “griffes” di moda nazionali ed estere quali: “Gucci”, “Christian Dior”, “Alviero Martini”, “Burberry”, “Louis Vuitton”, “Prada”, “Chanel” e “Armani”. L’operazione ha consentito di ritirare dal mercato prodotti pericolosi per la salute, oltre tutto in gran parte destinati a bambini, riportanti il marchio di certificazione di qualità “CE” contraffatto, pur non essendo conformi agli standard di sicurezza nazionali e comunitari, in quanto mai sottoposti al vaglio degli organi di certificazione.
Tra i giocattoli sequestrati, sono risultati particolarmente insidiosi per i consumatori finali: – dei “kit” di cosmetici giocattolo destinati alle bambine non sottoposti, tra l’altro, agli esami di tossicità; – delle “automobiline” i cui componenti, di scarsa qualità, sono facilmente asportabili ed ingeribili dai fanciulli. I responsabili sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per l’introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni mendaci, contraffazione di strumenti destinati a pubblica certificazione e ricettazione.
Le indagini ancora in corso, sono orientate ad individuare ulteriori responsabili dell’illecito traffico e, soprattutto, risalire alle rotte commerciali di rifornimento. L’operazione si inquadra nel più ampio contesto dell’intensificazione delle attività a tutela del “Made in Italy”, settore strategico per l’economia nazionale, da tempo disposta dal
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