Paziente morto medici assolti dopo 4 anni

di Redazione

OspedaleAVERSA. «Il fatto non sussiste», questo il verdetto emesso dalla sezione staccata di Aversa del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in merito all’accusa rivolta all’intera equipe medica del reparto di ortopedia dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa a seguito della morte di Antimo Sglavo, un trentatreenne deceduto nel gennaio del 2002, dopo che, alcuni giorni prima, era stato sottoposto ad un intervento chirurgico per la riduzione di una frattura.

Ad essere prosciolti, in corso di causa davanti al giudice Picardi i dottori: Giuseppe Improda, Antonio Fabozzo (entrambi ortopedici, che avevano materialmente partecipato all’intervento) e Vincenzo Aversano (l’anestesista), difesi, rispettivamente dagli avvocati: Luigi Mariniello, Bianca Tessitore e Sergio Iovine. Questi ultimi, nel corso del giudizio, dopo aver ascoltato solo una parte dei testi, ritenendo evidente l’estraneità dei propri assistiti, ne hanno chiesto l’assoluzione che è giunta puntuale. La vicenda aveva avuto inizio il 31 dicembre del 2001, quando Antimo Sglavo fu ricoverato presso il Moscati per la frattura di tibia e perone causata da una caduta. L’11 gennaio successivo l’uomo fu operato e, a quanto sembrò all’epoca, anche con successo. Due giorni dopo Sglavò morì per arresto cardiocircolatorio a seguito di embolia polmonare, come accertò l’autopsia. Un risultato che non fu condiviso dai familiari che nominarono un perito di ufficio. Le indagini sono durate oltre quattro anni, portando alla sbarra una quindicina di sanitari.

Il Mattino (NICOLA ROSSELLI)

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