Dopo la rapina alle Poste, Caputo interviene sull”emergenza sicurezza

di Redazione

Nicola CaputoTEVEROLA. Rapine, furti, scippi. Gli episodi di criminalità nell’agro aversano diventano sempre più numerosi e la tensione dei cittadini cresce a dismisura. Il raid a mano armata eseguito lunedì scorso nei locali dell’ufficio postale di Teverola riaccende i riflettori sull’emergenza sicurezza.

L'ufficio postale di Via Cavour, Teverola“E’ mai possibile che in un territorio così difficile, dove tutte le forme del degrado sociale trovano ampia espressione, sia lasciato in balia della negligenza?”. A porsi la domanda è il consigliere regionale Nicola Caputo, nonché capogruppo al consiglio comunale di Teverola del gruppo “Teverola libera”. “Le misure a favore della sicurezza non sono una chimera. Ci sono numerosi bandi ai quali il Comune potrebbe partecipare, ma, sotto questo profilo, si registra una notevole disattenzione – denuncia Caputo – probabilmente sono ben altri gli interventi che stanno a cuore all’amministrazione comunale”. L’esponente del consesso campano si riferisce al notevole boom edilizio che ha interessato il territorio teverolese negli ultimi anni. “Cemento ovunque, centinaia e centinaia di nuove residenze, centri commerciali e un’area Pip. E tutto ciò senza fornire alcuna garanzia in termini di sicurezza”, continua Caputo. “La gente è stanca, ha paura di svolgere le azioni quotidiane: camminare per strada, recarsi in un ufficio pubblico o in un negozio. A Teverola si vive male e la giunta comunale se ne sta a guardare”, continua l’esponente del gruppo Popolari-Udeur, che, in consiglio regionale, si è fatto portavoce dell’esigenza di fronteggiare in maniera più determinata l’ emergenza criminalità. Fra le modifiche proposte al documento sulle politiche di coesione comunitaria 2007/2013 avanzate al presidente della giunta Bassolino, Caputo ha inserito lo stanziamento di ulteriori risorse per la sicurezza. “Soltanto quando avremo garantito la vivibilità del nostro territorio, potremo veramente cominciare a parlare di riscatto. Lo sviluppo economico e il progresso sociale non possono prescindere dalla risoluzione di una piaga che rende difficile ogni tentativo di crescita. La priorità è abbattere gli ostacoli che vanificano gli sforzi positivi che giungono da più frange della società civile”, conclude Caputo.

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