Aggressione al Preside del Cirillo: serve dibattere nel Question Time?

di Antonio Arduino

Liceo CirilloAVERSA. Serve dibattere nel Question Time la violenza brutale, inutile, ingiustificata, ingiustificabile subita dal preside del liceo classico Cirillo? Personalmente penso di no.

Non perché l’aggressione subita da Giancarlo Di Grazia sia poco importante o non meriti solidarietà e attenzione, giacché la considero un fatto gravissimo, ma semplicemente perché ritengo che fare il bis su argomenti diversi dalle problematiche spicciole cittadine non sia in linea con l’obiettivo del Question Time che era (o sbaglio?) quello di permettere agli aversani di segnalare direttamente agli amministratori i problemi del vivere quotidiano, per sollecitarne le soluzioni, senza la distorsione di intermediazioni. Ciaramella riunioneL’analizzare in un Question Time straordinario prima il risultato del voto amministrativo, poi il “fenomeno” violenza nella scuola mi da la sensazione che il Question Time di Lello Santulli faccia il verso a Porta a Porta di Bruno Vespa, trasformando uno strumento partito nel segno della utilità in uno futile o meglio utile solo all’immagine dell’autore dell’iniziativa, che era e resta pregevole e meritevole quando non scimmiotta gli inutili e parolai talk show televisivi. E’ la mia personale opinione. Meglio tornare al vecchio e originario obiettivo dell’udienza, come l’ha definita Santulli, appena sarà in carica la nuova giunta municipale. Quanto all’allarme scuola, ritengo sia giusto ricordare che la violenza nell’istituzione scolastica non è un problema solo aversano. Il gesto sconsiderato di un genitore ha sì portato all’ “onore” dei media nazionali ancora una volta l’aspetto peggiore di Aversa, dato che si parla della nostra città solo per la truffa dell’ex Texas, per l’eterna emergenza rifiuti o per quella radicata della camorra, dimenticandola regolarmente quando emerge nel positivo, ma l’allarme scuola non è un problema esclusivo di Aversa né può contribuire a risolverlo un Question Time. Limitandoci a questi primi mesi del 2007 e solo alla figura istituzionale del dirigente scolastico, come Di Grazia sono stati vittime di aggressioni il preside della scuola media Lombardi di Bari, picchiato dai genitori di un alunno per aver vietato l’uso dei cellulari in classe, e il preside di un liceo artistico di Pirri, una frazione di Cagliari, aggredito dalla madre, dalla nonna e dal fratello di una studentessa che si era assunta l’onere di pulire i bagni dei maschi, pur di non rivelare i nomi di chi li aveva imbrattati, adeguandosi alla decisione presa (dal preside) in applicazione di una direttiva prevista dallo statuto degli studenti e delle studentesse del ministro Fioroni. Che, commentando quanto accaduto a Bari, tra l’altro, ha affermato: “In Italia c’è una vera emergenza del vivere civile e del rispetto delle regole che riguarda tutti: scuola, genitori, famiglie, mass media. E’ un fenomeno di fronte al quale ciascuno deve assumersi la propria parte di responsabilità perché si tratta di un problema del Paese, certo non solo della scuola”. Infatti, mi permetto di aggiungere, di aggressioni al personale rappresentate servizi garantiti della Stato, se ne registrano spesso. Per restare ad Aversa, limitandoci al 2007 e a un solo settore: quello sanitario, è successo a medici, infermieri e persino a vigilantes dell’ospedale cittadino, ridotti male da parenti di pazienti intemperanti. Perché in quelle occasione non c’è stato alcun Question Time?

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