Arresto Brancaccio, i Ds espellono il consigliere, Lonardo solidale

di Redazione

Sandra Lonardo MastellaNAPOLI. L’arresto del consigliere regionale campano dei Ds, Angelo Brancaccio, produce una serie di considerazioni politiche. La prima a commentare è stata la presidente del Consiglio Regionale della Campania (dove Brancaccio è “consigliere segretario”) Sandra Lonardo Mastella.

Angelo Brancaccio“Credo di interpretare i sentimenti dell’intero Consiglio regionale e dell’Ufficio di Presidenza – afferma – esprimendo sincera sorpresa e profondo rammarico per l’accaduto. L’auspicio è che Angelo Brancaccio possa dimostrare la sua estraneità ai fatti che, stando a quanto ci è dato conoscere, gli sarebbero contestati in relazione al suo impegno politico e amministrativo nel Comune di Orta di Atella, per atti temporalmente precedenti alla sua elezione a Consigliere regionale. Nell’esprimere solidarietà umana e rispetto per il lavoro dei magistrati, ci si augura che si faccia al più presto piena chiarezza”. Intanto, la federazione regionale dei Ds ha scelto di sospendere temporaneamente Brancaccio, nell’attesa che faccia il suo corso l’inchiesta in cui è coinvolto, assieme ad altre cinque persone, con l’accusa di speculazioni edilizie. Una decisione che trova solidarietà e piena adesione della Sinistra Giovanile che, in una nota, scrive: “Esprimiamo piena solidarietà ed apprezzamento per la scelta dei Ds della Campania di sospendere il consigliere regionale Brancaccio. La Sinistra Giovanile aveva già posto il tema al congresso regionale dei Ds del 13 e 14 aprile (tramite un ordine del giorno approvato all’unanimità dalla platea) del bisogno di un maggiore rigore nella selezione dei gruppi dirigenti e dell’agire politico dei compagni iscritti al nostro partito: chiedevamo, in breve, che la politica in generale, ed il nostro partito in particolare, si riappropriassero della necessaria funzione di autoregolamentazione di metodi e comportamenti. Le numerose inchieste giudiziarie degli ultimi anni – prosegue la nota – l’ambiguità e/o l’indifferenza con cui si sono affrontate talune situazioni scomode, la leggerezza inquietante con cui si sono valutati comportamenti e atti a dir poco di confine, ci consegnano la necessità di dare segnali e soprattutto produrre atti che segnino una svolta non solo nell’agire ma soprattutto nel concepire il nostro far politica. Occorre maggiore rigore, maggiore trasparenza, una messa in pratica di una nuova concezione di etica pubblica”.

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