Sindaco fa sequestrare l”immobile dei cognati

di Antonio Taglialatela

la mansarda abusiva in Via FiumeCARINARO. I vigili urbani, su mandato del sindaco Mario Masi, sequestrano la mansarda abusiva di proprietà dei cognati del primo cittadino, dei quali uno è anche Dirigente dell’Area Affari Generali del Comune di Carinaro.

L'abitazione dei Coppola in Via FiumeIl sindaco fa sequestrare l’immobile dei cognati. Non è una burla di piazza, bensì quello che è accaduto lunedì mattina quando gli agenti della polizia municipale, guidati dal capitano Giovanni Zampella, hanno messo i sigilli alla tettoia di un’abitazione, situata lungo via Fiume, al confine con Aversa, di proprietà di Alfonso e Claudio Coppola, entrambi fratelli di Maria Rosaria, moglie del sindaco di Carinaro Mario Masi. Alfonso Coppola, tra l’altro, è dirigente dell’area affari generali del Comune di Carinaro. Nell’edificio vivono la suocera 73enne di Alfonso (lui abita a Frattamaggiore) e Claudio, il quale esercita la professione di dentista. La tettoia, o la mansarda (si tratta di una costruzione di calcestruzzo coperta da pannelli cosiddetti “sandwich”), sarebbe stata realizzata nell’ultima settimana e non dispone delle necessarie autorizzazioni edilizie dell’ufficio tecnico comunale. Insomma, un vero e proprio abuso, ma anche un vero e proprio smacco per la famiglia del sindaco Masi, considerato che si tratta dei cognati, e per il Comune di Carinaro, visto che l’immobile appartiene ad uno dei più alti funzionari dell’Ente. Smacco che il primo cittadino non intende nascondere, condannando senza mezzi termini il comportamento dei cognati: “E’ un atto deplorevole nei confronti miei, di mia moglie e della nostra famiglia. L’abuso edilizio, in generale, è intollerabile, ma è ancor più intollerabile quando è perpetrato da persone appartenenti a famiglie in Il sindaco Masicui ci sono rappresentanti delle istituzioni, nel mio caso un sindaco, ossia la massima espressione della comunità”, afferma duramente Masi, che poi spiega le fasi del sequestro: “Sono stato informato della situazione domenica mattina e mi sono recato immediatamente sul posto. Dopo aver constatato l’abuso ho ordinato ai vigili urbani di effettuare il sequestro lunedì mattina e notificare il verbale alla Procura della Repubblica, così come è avvenuto”. Un provvedimento, questo del sindaco, che si è rivelato “preventivo”, poiché nella mattinata di lunedì, proprio mentre veniva operato il sequestro, giungeva in Municipio una lettera anonima che parlava dell’abuso in questione. Non è la prima volta che a Carinaro si verificano episodi di abusi edilizi da parte di rappresentanti della pubblica amministrazione. Nel settembre 2005 fu sequestrato l’immobile, di proprietà dell’attuale consigliere comunale Antonio Lisbino, situato in via De Chirico, nella zona al confine con Gricignano. Allora Lisbino era assessore ai lavori pubblici, carica da cui rassegnò le dimissioni. Motivo: difformità edilizie del tetto rispetto alle misure previste dalla concessione rilasciata dall’ufficio tecnico. Ad incastrare l’ex assessore fu un esposto anonimo.

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